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Conte lascia Palazzo Chigi tra gli applausi: "Torno cittadino semplice"

Il commiato di Giuseppe Conte è fatto del lungo applauso dei dipendenti di Palazzo Chigi, delle lacrime di Rocco Casalino e della voglia di politica dell’avvocato del Popolo. E’ il commiato di chi, in fondo, esce da grande sconfitto dall’arrivo di un nuovo governo che, nella sua squadra, ha diverse conferme rispetto al precedente, a cominciare da quelle di M5S e Pd. «Non ho rammarichi, si è chiuso un capitolo ma il mio impegno prosegue», è il messaggio dell’ex presidente del Consiglio. Come, e quando, si concretizzerà questo impegno è ancora un rebus.

Così come resta irrisolto il nodo più delicato: il rapporto tra Conte e il M5S. «E' stata una giornata sobria ed efficace», spiega l’ex presidente del Consiglio descrivendo le sue ultime ore a Palazzo Chigi. Sono le ore del passaggio della campanella, al quale Conte partecipa con un composto sorriso prima di uscire nel cortile di Palazzo Chigi assieme alla compagna Olivia Paladino. E lì scatta l’applauso dei dipendenti (rituale già avvenuto con altri premier) con Conte che, allargando le mani e mandando un bacio, fa capire di voler ringraziare tutti, nessuno escluso, mentre Casalino, lì di fianco, non riesce a trattenere le lacrime. Poi l’uscita in auto e l’arrivo alla sua abitazione del centro storico.

«Da oggi torno a vestire i panni di semplice cittadino. Panni che in realtà ho cercato di non dismettere mai per non perdere il contatto con una realtà fatta di grandi e piccole sofferenze. Ho sempre avvertito l’orgoglio, l’onore e la responsabilità di rappresentare l’Italia», è il congedo che affida ad un post su facebook. Ma quello di Conte è solo un arrivederci. La discesa in campo, nella strategia dell’ex premier, ormai è una certezza. E il percorso è quello che, in fondo, Conte aveva tracciato sin dal discorso programatico del suo secondo esecutivo: equità, sostenibilità, solidarietà. Dalla sua l’ex presidente del Consiglio ha l’esperienza di 33 mesi di governo difficilmente pareggiabili nella storia recente e un consenso che, guardando anche i commenti sul suo profilo, resta molto alto. Ma il tempo, in politica, corre veloce. E, al momento, Conte non ha incarichi. Nè sembra ipotizzabile un suo ingresso nella governance del M5S. Anzi, anche l’avvicinamento di Conte a un Movimento dilaniato nelle ultime ore sembra farsi più evanescente. Più praticabile, a sentire alcuni degli uomini più vicini all’ex premier, sembrerebbe la strada di un partito "contiano" con l’obiettivo, magari di una federazione di stampo progressista e ambientalista. Ma, per ora, siamo al livello delle ipotesi. Di certo il commiato di Conte incassa il tweet di Goffredo Bettini, i ringraziamenti, sentiti, di Nicola Fratoianni e l’unanime plauso del M5S. Ma nel Movimento c'è chi, forse, potrebbe anche fare un passo più in là aderendo alla nuova formazione di Conte. Deputati e senatori delusi dalla leadership del Movimento e anche dal governo Draghi, che Conte negli ultimi giorni ha sostenuto ma del quale è stato di fatto vittima. «Conte è una persona straordinaria con cui ripartire, per costruire un nuovo cammino», è il messaggio che manda Luigi Di Maio. E se questo cammino sia sotto il marchio a Cinque Stelle o meno resta tutto da vedere.

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