Nonostante il boom di ascolti, Fratelli d'Italia lancia l'affondo ai vertici della Rai e lo fa proprio su Sanremo e, in particolare, sul caso Fedez. «È scandaloso la Rai abbia acconsentito lo spettacolino indegno di Fedez ai danni di un viceministro. Il quotidiano La Verità stamane ci delizia tra l'altro con nuovi dettagli, che alcuni speravano evidentemente passassero in sordina. Lo show del rapper, paladino dell’antifascismo e giustiziere, non è stata un’improvvisata spiazzante, con foto stracciata del sottosegretario Bignami in diretta, da cui la Rai si è prontamente dissociata, ma provata prima della messa in onda e studiata a tavolino. Unica variazione rispetto alle prove? Evitare di sventolare la foto a testa in giù, stile piazzale Loreto. Dunque la Rai sapeva e non ha fermato questa pagliacciata, anzi si è dimostrata complice e compiacente, con successive e mendaci prese di distanza. Vogliamo chiarezza rispetto a questa vicenda: chi non è capace di garantire il pluralismo nella TV pubblica, dovrà lasciare il proprio posto» dichiara Elisabetta Gardini, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
La replica della Rai
«Il festival di Sanremo è un prodotto televisivo, e non è sempre il risultato di strumentalizzazioni politiche». Lo ribadisce Stefano Coletta, direttore dell’Intrattenimento Prime Time Rai, rispondendo a una domanda sulle provocazioni che partono dal palco dell’Ariston. "Pensare che dietro ogni scelta ci sia una strumentalizzazione, davvero non è più civile. Quando si lavora a Sanremo si lavora al prodotto televisivo più importante. Ma è solo un prodotto televisivo".
La Rai ha saputo solo all’ultimo secondo che Fedez aveva cambiato il testo del suo intervento, ha spiegato Coletta. «Solo nell’imminenza della messa in onda abbiamo saputo che Fedez non avrebbe più portato il testo che ci era stato consegnato da giorni, rifiutandosi di consegnare il nuovo». "Noi controlliamo tutti i testi, anche quello dei segmenti minori, ma non abbiamo avuto in consegna nessun testo - ha aggiunto Coletta -. Abbiamo ricevuto tutti i testi degli altri performer, solo Fedez ha cambiato. L’indicazione per tutti era di non fare mai riferimenti politici, seppure non ci fosse una par condicio nazionale, ci sono elezioni regionali. Motivi per cui mi sono fortemente dissociato fin dall’inizio dall’azione di Fedez. Non ero a conoscenza che avrebbe strappato la foto di un vicemininistro.
A fare da eco anche Manlio Messina, vice capogruppo vicario di Fratelli d’Italia alla Camera. «Il doppiopesismo della Rai non è più accettabile. Gli attacchi di Fedez ad un viceministro, con tanto di foto stracciata in diretta, non sono stati una spiazzante improvvisata, ma un vero killeraggio politico di cui i vertici Rai erano consapevoli e che, con compiacenza, hanno permesso. La verità stamane ci racconta addirittura che in un primo momento la foto sventolata dall’indomito rapper fosse prevista a testa giù. Questa è forse democrazia? Chiediamo chiarezza ai vertici Rai perché averne consentito la performance, rileva complicità rispetto ad un vero e proprio attacco ad personam che è lontana dai valori costituzionali e democratici che tanto vengono millantati dal quel palco». Lo dichiara
«Le rivelazioni odierne del quotidiano "La Verità" secondo le quali lo show di Fedez era stato provato sul palco sono sconcertanti. E’ evidente che i vertici della Rai fossero a conoscenza di ciò che sarebbe accaduto, diversamente, se non ne fossero stati a conoscenza sarebbe ancora più grave. Gli scenari sono quindi due: o un attacco alle Istituzioni avallato dai vertici che poi hanno mentito dicendo che non sapevano nulla, oppure la totale assenza di controlli e di controllo di quanto accade sulla TV pubblica, che è giusto ribadirlo non è proprietà di qualcuno, ma è di tutti i cittadini che con il loro canone garantiscono i lauti stipendi dei vertici e degli artisti. Non basterà una conferenza stampa per buttare la polvere sotto il tappeto questa volta, non basteranno le scuse, ma l’unico atto che ripristinerebbe il decoro del servizio pubblico sarebbero le dimissioni» dichiara, invece, il senatore di Fratelli d’Italia, Marco Lisei.
Oltre al caso Fedez-Bignami, l'attacco si è aperto su un altro fronte quello della legalizzazione della cannabis, dopo la frase "Giorgia Legalizzala" cantata da J-Ax e Fedez nel duetto di ieri sera. "Il nostro governo non legalizzerà mai la cannabis e nessun tipo di droga" afferma invece Alfredo Antoniozzi vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera relativamente all’appello degli Articolo 31 ieri sera a Sanremo al Presidente del Consiglio. "Riteniamo che la cannabis sia una droga a tutti gli effetti e che possa provocare seri problemi a chi la consuma. Troppi ragazzi la usano abitualmente - dice Antoniozzi - persuasi da un mondo culturale e artistico che la dipinge ingiustamente come una sostanza innocua. Molti esponenti della nostra maggioranza, come Maurizio Gasparri, sono impegnati anche con associazioni che si battono contro ogni dipendenza. Non regge nemmeno il discorso della sottrazione di un business alle mafie - dice Antoniozzi - sia perché esse sono attive soprattutto nel mercato della cocaina e delle droghe sintetiche, sia perché le organizzazioni criminali sarebbero pronte ad abbassare i prezzi in qualsiasi momento. Il costo delle droghe è diminuito tristemente nel tempo e le mafie hanno operato scelte strategiche soprattutto sulla cocaina. Il nostro compito è difendere i giovani da queste sostanze che sono nocive - conclude Antoniozzi - mentre ovviamente altro aspetto è il loro uso terapeutico che è già presente, come nel caso degli oppiacei, in medicina".
Nel dibattito interviene anche il Pd: «È paradossale la richiesta di dimissioni da parte di FdI dei dirigenti Rai responsabili dell’esibizione di @Fedez: sul palco non ha detto o mostrato nulla che già non fosse pubblico e risaputo. Fdi intende governare limitando la libertà di espressione? Tira aria di Minculpop». Così su Twitter la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi replica ad alcune dichiarazioni di dirigenti di FdI.
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