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Fedez, divampa la polemica a Sanremo. Ecco il video originale del pezzo scritto da Salmo

Spara a zero Fedez nel suo freestyle, al festival di Sanremo: contro il viceministro Galeazzo Bignami, contro la ministra Eugenia Roccella, contro il Codacons. «Se va a Sanremo Rosa Chemical scoppia la lite, forse è meglio il viceministro vestito da Hitler. Purtroppo l’aborto è un diritto sì, ma non l’ho detto io l’ha detto un ministro. A volte anche io sparo cazzate ai quattro venti, ma non lo faccio a spese dei contribuenti, perché a pestarne di merde sono un esperto. Ciao Codacons, guardo come mi diverto». E poi anche un riferimento alla sua malattia e alla morte di Gianluca Vialli. "Ho avuto il cancro e come un vero duro sono andato in tele e ho pianto, se penso a chi mi ha dato la forza guardo in alto il ricordo di Gianluca che porto su questo palco».

Il pezzo scritto da Salmo

Nel pezzo, scritto da Salmo, Fedez parte dal caso Rosa Chemical, «forse è meglio il viceministro vestito da Hitler», dice strappando la foto di Galeazzo Bignami. «Purtroppo l’aborto è un diritto sì, ma non l’ho detto io l’ha detto un ministro», affonda contro Roccella. «A volte anche io sparo cazzate ai quattro venti, ma non lo faccio a spese dei contribuenti, perché a pestarne di merde sono un esperto. Ciao Codacons, guardo come mi diverto». C'è anche un riferimento alla sua malattia e alla morte di Gianluca Vialli: «Ho avuto il cancro e come un vero duro sono andato in tele e ho pianto, se penso a chi mi ha dato la forza guardo in alto il ricordo di Gianluca che porto su questo palco».

Salvini: non ho visto Fedez, ma basta polemiche

«Ieri non ho visto Sanremo. Con i problemi che hanno gli italiani e con l’impegnoche ho da ministro non ho tempo e voglia di fare polemica. Rispetto il lavoro di tutti ma vedere un tizio che sale sul palco e spacca i fiori mi è dispiaciuto. Temo che i problemi veri, almeno quelli di cui mi occupo, sono altri». Lo ha detto il vicepremier e ministro delle infrastrutture Matteo Salvini a Mattino Cinque. In mattinata l’ufficio stampa del Mit ha poi diffuso una nota in cui si riferiva di un incontro sul tema dell’autostrada A14 al ministero cui ha preso parte il vice premier e i governatori di Marche e Abruzzo, Francesco Acquaroli e Marco Marsilio. A corredo della nota, lo staff di Salvini ha inviato una foto della riunione in cui compaiono anche i vice ministri Edoardo Rixi e Galeazzo Bignami. Una vecchia foto di quest’ultimo, travestito da nazista, è stata strappata ieri notte da Fedez al termine della sua esibizione a Sanremo.

Coletta: la Rai si dissocia da attacchi personali di Fedez

«A nome della Rai ritengo che la libertà sia un diritto sacrosanto, che deve esprimersi attraverso tutte le forme di arte e pensieri», ma «sempre a nome della Rai, dei vertici e sul mio nome, in maniera molto netta sento di dirlo, mi dissocio fortemente dagli attacchi personali che la performance di Fedez ha rappresentato, soprattutto nella gestualità». Atteggiamenti che «il servizio pubblico non può ammettere». Lo spiega il direttore Intrattenimento di prime time, Stefano Coletta, rispondendo in sala stampa a una domanda sulla performance del rapper.

"Non eravamo a conoscenza della performance di Fedez"

«Confermo che non eravamo a conoscenza della performance dell’artista, come poi ha dichiarato durante la serata», spiega Coletta. «Ce ne aveva comunicata una, dicendoci poi che la avrebbe cambiata». Per il direttore dell’Intrattenimento di prime time, «la testualità può avere libertà espressiva, ma la gestualità può fare male quando diventa attacco personale, per questo contesto fortemente quanto è accaduto. Non è più libertà né diritto quando si sconfina nell’attacco personale a un viceministro del governo - aggiunge Coletta, riferendosi al gesto di Fedez che ha strappato l’immagine di Galeazzo Bignami, viceministro alle Infrastrutture, fotografato in divisa da nazista - che aveva già dichiarato più volte di chiedere scusa, quindi si trattava di un capitolo ampiamento chiuso. Questo tipo di attacchi non sono sintomo di libertà, lo dico anche a nome dell’amministratore delegato e della presidente. Non possiamo che sottolineare che quando un attacco diventa frontale e personale non c'è libertà che tenga».

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