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I nuovi colori: la Calabria corre verso la zona gialla, in bilico la Sicilia

In Calabria l’indice Rt è ben al di sotto del valore soglia di 1 e il trend dei casi è in discesa, ma l’occupazione dei posti in ospedale è preoccupante. Vanno bene i numeri in Sicilia, dove però si registra una bassa percentuale di vaccinati e diversi comuni da zona rossa

Quasi tutte le Regioni d'Italia in zona gialla dovrebbero confermare la loro permanenza in questa fascia. Ma c'è soprattutto chi spera di lasciarsi alle spalle, dopo svariate settimane, quella arancione. In particolare al Sud dove, ad esempio la Puglia, vede migliorare i suoi dati, anche quelli sull’occupazione dei posti letto in terapia intensiva.

La Calabria

A sperare è anche la Calabria: l’indice Rt è ben al di sotto del valore soglia di 1 e il trend dei casi è in discesa, ma l’occupazione dei posti in ospedale è preoccupante e la valutazione di impatto resta alta. La Calabria corre verso la zona gialla seguendo le traiettorie di una contabilità che si sgonfia all'interno di diagrammi che, in questi primi cinque giorni di maggio, descrivono un Covid diverso, un'altra cosa.

La narrazione algebrica dell'epidemia nella settimana tra il 29 aprile e ieri è rassicurante con 2.314 nuove diagnosi e una incidenza cumulativa di 122,17 casi per 100mila abitanti. Ma sono un po' tutti gli indicatori a fornire messaggi positivi su un morbo che, solo fino al 30 aprile, sembrava ancora un nemico feroce e inquieto.

I numeri di questi ultimi cinque giorni hanno imposto un cambiamento semantico del concetto di epidemia ad alto rischio dopo la frenata dei casi. E così l'attenzione quasi totalitaria alla curva quotidiana dei positivi si è spostata sui decessi (ieri altri 6 dichiarati dalla Regione a cui se n'è aggiunto un settimo arrivato dopo la comunicazione) e l'occupazione ospedaliera. Da sabato, ormai, non ci sono più ondate con statistiche da ultima tonnara ma cifre che aggiornano un contagio sempre più sotto controllo dentro e fuori dai report.

Il primo maggio la Regione ha dichiarato 337 casi, il giorno successivo 286 e lunedì sono diventati, addirittura, 228. Quindi, martedì altre 302 diagnosi e ieri 284. Una differenza consistente rispetto alle ultime settimane. Il virus non sembra avere lo stesso passo deciso, un calpestio feroce con vampate drammatiche che hanno riempito i nostri ospedali. La sua marcia sembra, finalmente, piegare verso il crinale della sicurezza.

La Sicilia

Qualche speranza anche per la Sicilia, che fa segnare numeri in miglioramento: anche in questo caso la valutazione resta sospesa fino all’arrivo del monitoraggio settimanale. Qui a preoccupare sono soprattutto i diversi focolai che si sono registrati in alcuni comuni dell'isola, tra cui Palermo, e anche il numero di vaccinati, ancora basso, soprattutto a causa della diffidenza al siero AstraZeneca.

La Sicilia nella settimana 28 aprile - 4 maggio è all’ultimo posto tra le regioni per somministrazione di vaccini. Nella settimana 22-29 aprile la regione ha raggiunto il target di somministrazioni fissato dal commissario straordinario. Lo dice il report della fondazione Gimbe. La percentuale di popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari 9,8% a cui aggiungere un ulteriore 11,8% con solo la prima dose. La percentuale di over 80 che ha completato il ciclo vaccinale è pari a 50,2% a cui aggiungere un ulteriore 20,9% con solo una dose.

La percentuale di 70-79 anni che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 16,6% a cui aggiungere un ulteriore 34,9% con solo una dose . La percentuale di 60-69 anni che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 11,8% a cui aggiungere un ulteriore 26% con solo una dose. Gimbe dice che «risulta in miglioramento l’indicatore relativo ai casi attualmente positivi per 100.000 abitanti e si registra una diminuzione dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente. In Sicilia ci sono 509 casi di positivi al covid ogni 100 mila abitanti: - 19,1% rispetto alla settimana precedente.

Valle d'Aosta verso ritorno in zona arancione

La Valle d’Aosta va verso il ritorno in zona arancione a partire da lunedì prossimo. I dati dell’ultima settimana indicano una riduzione del contagio: nella settimana dal 30 aprile al 6 maggio sono stati registrati 187 nuovi casi positivi su 100.000 abitanti, ben lontano dalla soglia dei 250 che hanno fatto scattare la zona rossa. L’indice Rt puntuale è ampiamente sotto l’1, la pressione sull'ospedale Parini si è allentata. I nuovi dati saranno valutati domani dalla Cabina di regia dell’Istituto superiore di sanità e dal ministero alla Salute per decidere i nuovi provvedimenti.

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