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Incidente a Capri, minibus fuori strada: 23 feriti, un morto

Il pulmino è precipitato per una decina di metri. Sul posto i vigili del fuoco, carabinieri e il 118. 19 pazienti in ospedale

È di 23 feriti e un morto il bilancio definitivo del grave incidente occorso oggi sull'isola di Capri: è quanto fa sapere l’Asl Napoli 1 Centro. I 15 pazienti - si spiega in una nota - per i quali è in corso il trasferimento sulla città di Napoli (per 10 di loro il trasferimento è già stato completato) sono accolti in un’area dedicata dell’ospedale del Mare, ad eccezione di due pazienti pediatrici già trasferiti per competenza all’ospedale Santobono. Al fine di garantire la massima assistenza, l’Asl Napoli 1 Centro ha predisposto anche un servizio di supporto psicologico per ridurre il rischio di disturbi post-traumatici. I pazienti per i quali si è reso necessario il ricovero presentano politraumi con fratture multiple, sospette lesioni vascolari dei distretti toracoaddominali, policontusioni multiple, escoriazioni multiple, ferite lacero contuse. Gli otto pazienti con problematiche meno gravi, nonostante la valutazione di ricovero per l’osservazione consequenziale all’incidente, lo hanno rifiutato. La gestione dell’assistenza sanitaria è stata garantita attraverso il Servizio Emergenza regionale 118. Napoli 1 e in sinergia con le istituzioni locali e con il grande impegno di tutte le professionalità che hanno operato con il Servizio 118 Napoli 1, all’ospedale Capilupi e l’ospedale del Mare.

Il sindaco di Capri, Marino Lembo, è sul luogo dell’incidente, a Marina Grande ed è in attesa dell’arrivo del magistrato. Nell’incidente ha perso la vita l’autista del mezzo. "Un giovane autista" , dice all’Italpress il sindaco, che aggiunge: "I soccorsi sono stati immediati". Ancora sconosciute le cause dell’incidente.

Secondo le prime ricostruzioni il minibus era in salita e procedeva a velocità normale dal porto di Capri ad Anacapri, poi d’improvviso ha sbandato leggermente verso destra, poi a sinistra e lentamente avrebbe sfondato la ringhiera e precipitato nel vuoto per almeno 10 metri. Questa la dinamica alla studio dei vigili del fuoco e della polizia che conducono le indagini sull'incidente di questa mattina.  Il conducente che ha perso la vita, secondo le prime informazioni, avrebbe 40 anni e sarebbe di Napoli e potrebbe aver avuto un malore. Circostanza questa ipotizzata anche dal vicesindaco di Anacapri Francesco Cerrotta. «L'autista potrebbe aver avuto un malore: al momento è solo un’ipotesi, ma escludo si sia trattata di una manovra azzardata perché il mezzo era in salita. Qualcuno avrebbe visto i medici soccorrere con un defibrillatore l’autista».

La vittima

Il 29 giugno la gioia immensa: una figlia. Aveva voluto comunicarlo a tutti e sui social aveva postato la foto con il test di gravidanza che aveva fatto la compagna Rosaria. Napoletano, 41 anni, pendolare che ogni mattina dal centro storico si spostava a Capri, Emanuele Melillo, è l’autista morto nell’incidente sull'isola Azzurra. Era lui a guidare il minibus che è precitato giù per Marina Grande. Forse un malore gli ha stroncato la vita. Sorridente, capelli lunghi, sportivo, amante del Napoli e dei tatuaggi, Emanuele è ricordato da tutti dome un ragazzo solare. Pieno di vita e forza. Quel lavoro gli aveva permesso di coronare un sogno: vivere assieme alla donna che amava. Sui social foto con lei abbracciata davanti ai Faraglioni: «Non mi manca niente», scriveva solo due mesi fa fiero con la divisa del lavoro.

Il racconto

«Pochi metri e sarebbe stata una tragedia immane. Il pullman ha quasi sfondato il solarium dove c'erano almeno venti persone a prendere il sole. Un miracolo». E’ sconvolta Gemma Rocchi, titolare del lido "da Gemma", dove questa mattina è precipitato un minibus di linea dell’isola di Capri. «Erano le 11.30, ho sentito un boato e credevo che se ne fosse caduta la strada. Mi sono affacciata e ho visto un bus rotolare giù per la montagna», dice la signora Gemma. «Ho chiamato aiuto, sono corsa sul posto e sentivo bambini piangere. Purtroppo l’autista è morto». Nessuno tra i dipendenti del lido e i clienti sono rimasti feriti: «Molti per la paura si sono lanciati in mare».

Un ragazzino di 15 anni viene messo sulla barella mentre piange a dirotto. Una mamma si fa largo tra la folla cercando disperata il proprio figlio temendo possa essere rimasto coinvolto nell’incidente. Le sirene spiegate delle ambulanze che si sovrappongono man mano che arrivano sul posto. Sono queste le scene davanti alle quali si sono trovati soccorritori e curiosi giunti stamattina, poco dopo le 11,30, a
Marina Grande di Capri. A raccontarle è Giuseppe, un ragazzo del posto, tra i primi ad accorrere sul luogo del disastro: «E' qualcosa che
difficilmente dimenticherò - racconta all’Ansa - specialmente la scena del ragazzino, avrà avuto 15/16 anni, che strillava dal dolore mentre lo fissavano sulla barella dopo averlo estratto dal pullmino. Un’immagine che, non lo nego, mi ha messo ko. Attorno tanta gente richiamata dalle urla e dal tonfo del sinistro».

 

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