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G20, a Roma il summit con i capi di Stato e di governo. Draghi: troppa disparità sui vaccini. Salta l'accordo sul clima

Gli attivisti si sono lasciati sollevare di peso facendo resistenza passiva

«E' splendido vedervi tutti qui dopo alcuni anni difficili per la comunità globale: abbiamo affrontato il protezionismo, l’unilateralismo, il nazionalismo. La pandemia ci ha tenuti distanti e lo ha fatto con tutti i nostri cittadini. Ma non dobbiamo fare errori: il multilateralismo è la migliore risposta ai problemi che affrontiamo oggi. Per molti versi, è l’unica soluzione possibile». Mario Draghi apre i lavori del G20 e si rivolge così ai leader delle più grandi economie del mondo arrivati a Roma per partecipare al summit.

Da Boris Johnson ad Angela Merkel al suo ultimo vertice dei 20 Grandi, da Joe Biden al turco Erdogan, al presidente francese Macron, Draghi ha fatto gli onori di casa prima della foto di famiglia che precede l’inizio ufficiale del summit.

«Dalla pandemia, al cambiamento climatico, a una tassazione giusta ed equa, fare tutto questo da soli, semplicemente, non è un’opzione possibile - dice il premier che invita i partner a «fare tutto ciò che possiamo per superare le nostre differenze» e a «riaccendere lo spirito che ci ha portati alla creazione e al rafforzamento di questo consesso».

Dopo due anni dall’inizio della pandemia «possiamo finalmente guardare al futuro con più ottimismo», è la premessa di Draghi, che sottolinea il successo della campagna vaccinale, le azioni coordinate da parte dei governi e delle banche centrali che «hanno permesso la ripresa dell’economia globale». «Molti dei nostri Paesi hanno lanciato dei piani di ripresa per dare impulso alla crescita, ridurre le diseguaglianze, promuovere la sostenibilità. Insieme, stiamo costruendo un nuovo modello economico, e tutto il mondo ne beneficerà», continua.
Ma la guardia va tenuta alta, avverte il premier, «dobbiamo stare attenti alle sfide che affrontiamo collettivamente».

Draghi: troppa disparità sui vaccini, è inaccettabile

La pandemia non è finita, ribadisce Draghi e ci sono ancora «disparità sconvolgenti nella distribuzione globale dei vaccini». Una disparità evidente nei numeri: nei Paesi ad alto reddito, oltre il 70% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino, mentre nei Paesi più poveri, questa percentuale crolla a circa il 3%. «Queste differenze sono moralmente inaccettabili, e minano la ripresa globale», aggiunge il premier. «Siamo molto vicini a raggiungere l’obiettivo posto dall’OMS di vaccinare il 40% della popolazione globale entro la fine del 2021. Ora dobbiamo fare tutto ciò che possiamo per raggiungere il 70% entro la metà del 2022» e «dobbiamo anche continuare a investire in ricerca, eliminare le barriere commerciali che riguardano i vaccini anti COVID-19, e migliorare la prevedibilità nella loro consegna». Draghi ribadisce il suo invito ai grandi del mondo a «rafforzare le catene di approvvigionamento globali, aumentando al contempo la capacità produttiva a livello locale e regionale».

L’Italia ha lavorato per promuovere una ripresa più equa

«Come Presidenza del G20, l’Italia ha lavorato per promuovere una ripresa più equa - continua Draghi - il Global Health Summit di Roma ha visto Paesi e aziende impegnarsi generosamente per fornire vaccini ai Paesi più poveri: dobbiamo essere sicuri di onorare le promesse. Abbiamo raggiunto un accordo storico per un sistema di tassazione internazionale più equo ed efficace. Abbiamo supervisionato l’allocazione di 650 miliardi di dollari come nuovi Diritti Speciali di Prelievo e abbiamo promosso la possibilità di redistribuirli ai Paesi che ne hanno più bisogno.
Questi risultati ci ricordano con forza i risultati che possiamo raggiungere insieme. Ci devono incoraggiare ad essere altrettanto ambiziosi in tutte gli ambiti in cui lavoriamo insieme», conclude.

Lunga chiacchierata anche con il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, che rappresenta Pechino al vertice, mentre il il presidente cinese Xi Jinping, interverrà in videoconferenza. Secondo incontro in meno di 24 ore infine con Biden, il presidente americano è stato uno degli ultimi capi di Stato a raggiungere la 'Nuvolà prima della foto di famiglia dei 20 e il via ufficiale al Vertice.

Il protocollo pandemico non è stato osservato da tutti i leader, il presidente brasiliano Bolsonaro ad esempio, prima di salutare da Draghi si è tolto la mascherina. Molto caloroso, benchè a distanza e caratterizzato da una serie di cerimoniosi inchini, il saluto con il ministro degli Esteri giapponese Toshimitsu Motegi. Un abbracio caloroso Draghi lo ha riservato al primo ministro indiano Narendra Modi, che il premier aveva incontrato ieri. Il presidente sudcoreano Moon Jae-in infine, è stato accolto da Draghi con ampi sorrisi, così come la presidente della Commissione europea von der Leyen.

Sgomberati i manifestanti di Climate Camp

Protesta sulla via Cristoforo Colombo a Roma vicino alla zona di massima sicurezza all’Eur per il G20. In 50 del Climate camp hanno bloccato il traffico, sedendosi al centro della carreggiata. Le forze dell’ordine hanno sgomberato i manifestanti che erano seduti sulla corsia centrale di via Cristoforo Colombo a Roma bloccando il traffico in direzione centro. Gli attivisti si sono lasciati sollevare di peso facendo resistenza passiva. Al momento la corsia centrale è stata liberata mentre i manifestanti continuano a occupare la corsia laterale, seduti o sdraiati sull'asfalto. «Se non cambierà bloccheremo la città», urlano gli attivisti del clima. Sul posto blindati e agenti in tenuta anti sommossa.

 G20: endorsment dei leader alla minimun tax globale

I leader del G20 sosterranno l’accordo Ocse sulla minimum tax globale per le multinazionali con aliquota al 15% e s'impegneranno ad attuarla entro il 2023. E’ quanto si legge nella bozza delle conclusioni della due giorni di vertice a Roma presideuta da Mario Draghi. «Chiediamo al quadro inclusivo Ocse/G20 di sviluppare rapidamente le regole e gli strumenti multilaterali concordati, al fine di garantire che le nuove regole entrino in vigore a livello globale nel 2023».

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