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Allerta maltempo in molte regioni. Ma il caldo non molla ed è sempre più allarme siccità

Durerà solo una manciata di giorni la "ritirata" di Caronte, il torrido anticiclone africano che da settimane domina in mezza Europa aiutando a causare una siccità definita oggi a Strasburgo come la «più grave della storia».

Secondo le previsioni, infatti, l’abbassamento termico dovuto a correnti proveniente dal quadrante nord del continente durerà fino a metà della prossima settimana poi la colonnina di mercurio tornerà ad alzarsi. In queste ore, comunque, l’Italia è attraversata da una ondata di maltempo che in alcune zone ha già portato piogge intense e disagi. Da Nord a Sud la Protezione Civile ha emanato avvisi di criticità meteo in molte regioni: in Friuli Venezia Giulia un marcato fronte freddo valicherà le Alpi e saranno probabili temporali, prima in montagna e poi anche sulle altre zone della regione. Previste possibili raffiche di vento forte o molto forte, specie sulla bassa pianura e su tutte le zone di costa.

Nel Lazio si prevedono venti forti dai quadranti settentrionali con locali raffiche di burrasca. Il Centro Funzionale Regionale ha inoltrato un bollettino con allerta gialla per criticità idrogeologica e idrogeologica per temporali su tutto il territorio. Anche in Campania e Puglia è atteso un marcato peggioramento delle condizioni: allerta gialla anche in penisola sorrentino-amalfitana. «Sono possibili allagamenti, innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua, caduta massi e occasionali fenomeni franosi legati a condizioni particolarmente fragili del territorio», spiega la Protezione Civile.

Pioggia che non sarà sufficiente a sconfiggere una situazione di siccità che si protrae da settimane: il 2022 si classifica nel primo semestre in Italia come l’anno più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di 0,76 gradi rispetto alla media storica. Le precipitazioni si sono praticamente dimezzate con un calo del 45%, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr.

«La pioggia è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa - spiega Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti - mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente, provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti». L'evolversi del quadro meteorologico non invertirà la tendenza di questi ultimi mesi con i rischio incendi sempre costante: nelle ultime ore roghi si sono registrati in Puglia, nel Lazio e Toscana. Oggi anche la Regione Liguria ha chiesto al Governo lo stato di emergenza per la siccità. «Ho firmato il decreto di richiesta che contiene circa 10 milioni di euro di interventi emergenziali. Si va da bypass a scavi di pozzi, ad altri interventi che hanno carattere di urgenza», spiega il governatore Giovanni Toti.

L’Enea, dal canto suo, ha elaborato 20 punti di «buone pratiche» antispreco mentre secondo il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, gli interventi sul sistema idrico finanziati con le risorse del Pnrr o del Pnc «già beneficiano di procedure accelerate, che potrebbero essere utilmente estese ad altre tipologie di interventi, e si sta valutando di introdurre ulteriori semplificazioni e specifiche misure di accompagnamento in favore degli enti concedenti e dei soggetti attuatori che spesso non hanno le capacità, da un punto di vista delle risorse umane, per fare quelle progettazioni», ha spiegato intervenendo alla Camera nel corso del question time.

Sono, invece, 223 i progetti immediatamente cantierabili, approntati da Anbi (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) e Coldiretti nell’ambito del Piano Laghetti, per la realizzazione di 10.000 invasi medio-piccoli e multifunzionali entro il 2030, in zone collinari e di pianura.

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