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Cinque operai uccisi da un treno nel Torinese. Tra le vittime il messinese Kevin Laganà e Giuseppe Aversa, originario di Vibo: "Errore di comunicazione"

Illesi altri due operai, sotto shock il macchinista. Mattarella: 'Oltraggio alla convivenza'. Meloni: 'Fare piena luce'. Airaudo (Cgil): 'Una nuova Thyssen'. La procura di Ivrea apre un fascicolo per disastro colposo

Un treno regionale ha investito e ucciso nel Torinese cinque operai che erano al lavoro sui binari. Altri due sono rimasti feriti. L’incidente è avvenuto, come riferiscono i carabinieri, poco dopo la mezzanotte nei dintorni della stazione ferroviaria di Brandizzo. Il treno viaggiava a 160 chilometri all’ora. I due feriti non sarebbero stati colpiti dal convoglio. Gli operai erano al lavoro per una ditta che stava eseguendo dei interventi di sostituzione di alcuni metri di binari vicino alla stazione e il treno era un convoglio tecnico, che stava trasportando dei vagoni da Alessandria verso Torino, sulla linea convenzionale Torino-Milano. La procura di Ivrea ha aperto un fascicolo per disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo. Al momento il fascicolo è a carico di ignoti. Dalle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza della stazione, la procura di Ivrea, che sta cercando di ricostruire la dinamica dell'accaduto, conta di potere acquisire importanti dettagli. I due operai rimasti illesi sono al momento sotto osservazione in ospedale a Chivasso. Sotto shock il macchinista, visitato da un'ambulanza sul posto e mandato a casa, che guidava un secondo collega in cabina. Sarà probabilmente interrogato già in giornata.

I nomi delle vittime

Le vittime si chiamavano: Kevin Laganà, 22 anni nato a Messina, di Vercelli; Michael Zanera, 34 anni, di Vercelli; Giuseppe Sorvillo, 43 anni, nato a Capua ma residente a Brandizzo; Giuseppe Saverio Lombardo, nato a Marsala e residente a Vercelli; Giuseppe Aversa, 49 anni, di Chivasso (figlio di un artigiano edile di Pizzoni, nel Vibonese). Erano tutti dipendenti della Sigifer Srl, che ha sede a Borgo Vercelli e opera nel settore dell’armamento ferroviario dal 1993 come una delle imprese leader nel settore di costruzione e manutenzione impianti ferroviari.

Mattarella, morire sul lavoro è oltraggio alla convivenza

Abbiamo avuto un "minuto di raccoglimento per il dolore" della tragedia avvenuta a Brandizzo. "Tutti quanti, abbiamo pensato come morire sul lavoro sia un oltraggio ai valori della convivenza". Lo ha sottolineato il presidente Sergio Mattarella palando a Torre Pellice.

Il Sindaco di Brandizzo parla di "errore di comunicazione"

"Da notizie che ho avuto dagli operai presenti, pare ci sia stato un problema di comunicazione tra la squadra presente sul posto e chi doveva coordinare i lavori. Ma sarà la magistratura a fare chiarezza su quello che è successo". Così il sindaco di Brandizzo, Paolo Bodoni, in merito alla tragedia di questa notte. "Il nostro pensiero oggi va alle famiglie dei ragazzi coinvolti - aggiunge il sindaco - questa è una tragedia per tutta la nostra comunità".

"La procedura prevede l’esecuzione dei lavori in assenza di circolazione ferroviaria". In corso gli accertamenti di Rfi

Insieme allo sgomento e al profondo dolore per quanto accaduto e al cordoglio alle famiglie delle vittime espressi già la scorsa notte da RFI, la stessa Rete Ferroviaria Italiana si è immediatamente attivata, insieme alle Autorità competenti, alle quali sta offrendo il più ampio supporto e collaborazione, per ricostruire la dinamica e le cause del tragico incidente di Brandizzo, nel quale hanno perso la vita cinque operai di una ditta esterna appaltatrice dei lavori.
Sotto indagine è il rispetto della procedura di sicurezza vigente. Infatti, questo genere di interventi di manutenzione, che nello specifico riguardavano il cosiddetto armamento (binari, traverse, massicciata) ), RFI le affida anche a imprese esterne qualificate e certificate, e si eseguono come previsto in assenza di circolazione dei treni. Il cantiere può essere attivato, quindi, soltanto dopo che il responsabile della squadra operativa del cantiere, in questo caso dell’Impresa, ha ricevuto il nulla osta formale ad operare, in esito all’interruzione concessa, da parte del personale abilitato di RFI. Per quanto riguarda la velocità del treno investitore, le condizioni della linea gli consentivano in quel tratto di raggiungere una velocità massima di 160 km/h. La questione è altra: i lavori – secondo procedura - sarebbero dovuti iniziare soltanto dopo il passaggio di quel treno.

Lo sdegno dei sindacati, sciopero nazionale per lutto

"L'indignazione e il cordoglio non bastano più, è il momento di agire, questa strage va bloccata immediatamente: domani si fermeranno per quattro ore, per uno sciopero nazionale, i dipendenti della società Rfi, addetti alla gestione e esecuzione della manutenzione alle infrastrutture. Altri due scioperi sono previsti per lunedì a Vercelli e in Piemonte". Così, in una nota, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

"Il gravissimo incidente ferroviario che stanotte a Brandizzo, a pochi chilometri da Torino, ha ucciso cinque lavoratori della manutenzione ferendone altri due, è l'ennesimo episodio di una storia già scritta, fatta di appalti, privatizzazioni, mancato rispetto delle norme di sicurezza, aumento dei ritmi di lavoro, riduzione del personale". Lo afferma il sindacato Usb che annuncia la proclamazione di 24 ore di sciopero per tutti i lavoratori delle Ferrovie. "Per protestare contro questa ennesima dimostrazione di un criminale abbassamento delle tutele sul lavoro - si legge in una nota - Usb indice uno sciopero nazionale di 24 ore di tutti i lavoratori delle ferrovie a partire dalle ore 15:36 di oggi".

"A sedici anni di distanza siamo di fronte a una nuova Thyssen. Quello che è successo alla stazione di Brandizzo è inconcepibile, soprattutto a Torino e in Piemonte". Lo afferma Giorgio Airaudo, segretario generale Cgil Piemonte. "Il sistema dei subappalti e degli appalti - osserva - fa risparmiare le imprese, ma mette a rischio salute e vita dei lavoratori e delle lavoratrici. Politiche aziendali tese al risparmio aumentano i rischi e le vittime, determinano tragedie e compromettono la vita di persone che escono da casa per lavorare e non ci ritornano più. E' un sistema che va cambiato".

Cirio sul luogo dell'incidente

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che si è recato sul luogo dell'incidente, ha subito sentito la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha chiesto informazioni in uno scambio di messaggi.

Meloni: "Vicina alle famiglie, ora piena luce sull'accaduto"

«Apprendo con dolore e tristezza della tragica scomparsa dei cinque operai travolti da un treno mentre effettuavano alcuni interventi di manutenzione presso la stazione di Brandizzo, nel Torinese. Alle famiglie delle vittime e ai loro cari il mio profondo cordoglio e i più sinceri sentimenti di vicinanza». Lo scrive sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. «Sono in contatto con il Presidente della Regione Piemonte Cirio per seguire tutti gli aggiornamenti del caso, con l’auspicio di fare quanto prima piena luce sull'accaduto», aggiunge.

Salvini: "C'è stato un errore umano"

«Da stanotte seguo gli eventi di un incidente ferroviario con 5 operai morti. Si stanno facendo tutte le verifiche del caso, la mia preghiera è per le loro famiglie». Così il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, commentando l’incidente di questa notte a Brandizzo, sulla linea Torino-Milano. Salvini ha aggiunto che "il ministero nominerà anche una commissione d'inchiesta interna, perché nel 2023 non si può morire di notte lavorando sui binari, qualcosa non ha funzionato, c'è stato un errore umano"

La Russa: "Necessario fare chiarezza"

«Nell’apprendere la terribile notizia dell’incidente avvenuto a Brandizzo sulla linea ferroviaria Torino-Milano e nel quale hanno perso la vita cinque operai desidero rivolgere le mie condoglianze ai parenti delle vittime. È necessario fare chiarezza sulla dinamica dell’incidente e sulle eventuali negligenze e violazioni delle norme di sicurezza. Le morti sul lavoro sono inaccettabili». Così il Presidente del Senato Ignazio La Russa.

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