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L'omicidio di Giulia Tramontano, i messaggi dopo i tentativi di avvelenamento: "Mi sento drogata, l'acqua puzza di ammoniaca"

Non solo l'uso del topicida, ma Impagnatiello avrebbe cercato di uccidere la compagna incinta di 7 mesi anche con ammoniaca e cloroformio

Dal delitto di Senago, in cui ha perso la vita la 29enne Giulia Tramontano (la 29enne incinta di sette mesi) uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello, emergono oggi nuovi particolari. Prima di ucciderla, l'uomo ha cercato di avvelenare la compagna non solo attraverso l'uso del topicida, così come riscontrato attraverso l'autopsia, ma anche con l'uso di ammoniaca e cloroformio

"Ho dormito male, mi sento drogata"

I particolari sono stati pubblicati da Repubblica ed emergono dalle chat di Giulia e dagli acquisti online di Impagnatiello. Il 16 febbraio, infatti, il barman dell’Armani Cafè ha acquistato una confezione di cloroformio stabilizzato con amilene. Prodotto che avrebbe fatto assumere a Giulia Tramontano almeno una volta, come testimonia un messaggio della ragazza inviato al compagno: "Ho dormito molto male e mi sento drogata" ha scritto a Impagnatiello una settimana prima dell'omicidio.

"L'acqua puzza di ammoniaca"

 In un altro messaggio inviato alla madre il 9 dicembre 2022, dopo aver scoperto di essere incinta, Giulia scriveva: "L’acqua che abbiamo preso puzza terribilmente di ammoniaca". La donna, poi, ascolterà il consiglio della madre: buttare via l'intera confezione.

Non voleva pagare gli alimenti

Un ulteriore aspetto è legato alla gravidanza che il giovane non voleva. Il fatto di dover pagare gli alimenti era un fattore che lo destabilizzava e avrebbe potuto essere "d’intralcio alla sua ambizione lavorativa: voleva fare degli investimenti immobiliari e consapevole delle spese che poteva portare un bambino, non era d’accordo ad averlo" ha detto ai carabinieri Chiara Tramontano, sorella di Giulia.

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