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Dal murale dedicato a Maradona al selfie con Putin, tutti i guizzi di Jorit. Ecco chi è Ciro Cerullo

Fino a oggi, Ciro Cerullo era conosciuto (tra l'altro con il nome Jorit) per i murales che hanno impreziosito ulteriormente quello crogiolo artistico chiamato Napoli. Da Maradona a Gagarin, passando per altri voti notissimi che hanno scritto la storia. Dopo il selfie con Putin la sua popolarità è aumentata. Inevitabilmente.

Chi è Ciro Cerullo

Jorit Agoch è un famoso artista originario di Quarto Flegreo, comune vicino a Napoli. Dopo aver studiato all'Accademia di Belle Arti di Napoli, ha iniziato a ottenere notorietà nel 2011 con le sue opere esposte al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. È conosciuto soprattutto per i suoi murales di personaggi celebri, come Diego Armando Maradona e Marek Hamsik, dipinti su edifici comunali o popolari per migliorare l'aspetto estetico delle aree periferiche.

Ha partecipato a progetti di Street Art in Italia e all'estero, e ha collaborato con INWARD per il progetto "Ad Majolica Museo Diffuso delle Maioliche della Street Art". Ha realizzato ritratti di Eduardo De Filippo e opere contro il razzismo a Napoli, nonché un murale a Betlemme raffigurante l'attivista palestinese Ahed Tamimi, per il quale è stato arrestato e successivamente rilasciato dalle autorità israeliane.

Nel 2023, è stato nominato per il Wolf Prize nella categoria Architettura per la sua contribuzione alla riqualificazione urbana con le sue opere, supportato dalla sua alma mater, l'Accademia di Belle Arti di Napoli.

Nel luglio 2023 ha guadagnato notorietà internazionale per un murale dipinto a Mariupol, città ucraina sotto controllo russo, raffigurante una bambina con i colori della bandiera della Repubblica Popolare di Doneck negli occhi, mentre missili con la scritta "NATO" piovono alle sue spalle. La bambina è stata identificata da alcuni come la figlia della fotografa australiana Helen White.

Jorit: "Io filorusso? Mostro l'altro lato della medaglia"

Nei suoi murales ci sono personaggi celebri, da Lucio Dalla a Diego Armando Maradona a Fabrizio De Andrè, ma anche chiare prese di posizione politiche, spesso controcorrente. Jorit, al secolo Ciro Cerullo, ha 33 anni ed è nato a Quarto, in provincia di Napoli.

A chi lo aveva definito filorusso dopo le sue prese di posizione contro l’Ucraina, sulla questione del Donbass, aveva replicato: «Sono un artista libero e ho il dovere di far vedere l’altro lato della medaglia». Putin, che ieri lo ha incontrato, si era già complimentato con lui a distanza per un murale di Dostoevskij realizzato a Napoli.

Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti, Jorit inizia ad essere conosciuto dal 2011 quando le sue opere sono esposte nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Il grande pubblico lo scopre, nel capoluogo campano, soprattutto per i maxi ritratti di personaggi osannati dai tifosi, come Maradona e Marek Hamsik, dipinti su facciate di edifici comunali o popolari con l’intento di riqualificare esteticamente aree periferiche e non solo.

Il 29 luglio 2018 insieme ad altri due artisti realizza un murale a Betlemme che ritrae l’attivista palestinese Ahed Tamimi, per sostenerne la scarcerazione. Viene arrestato e successivamente rilasciato dalle autorità israeliane. Nel 2019, sulla facciata di un palazzo di venti piani nella città di Odincovo in Russia, dipinge il volto di Jurij Gagarin, il cosmonauta sovietico che divenne il primo uomo ad andare nello spazio durante la missione del 12 aprile 1961 a bordo della Vostok 1. Nel luglio 2023 balza agli onori delle cronache, anche internazionali, per un murales dipinto su una facciata di un palazzo distrutto a Mariupol, città ucraina assediata dalla Federazione Russa circa un anno prima e ancora sotto controllo russo nel luglio 2023.

Il murales raffigura una bambina con i colori della bandiera della Repubblica Popolare di Donetsk negli occhi alle cui spalle piovono missili con la scritta 'Natò. In basso a sinistra compare anche un simbolo antifascista con la caratteristica bandiera nera e rossa. Un lavoro che, insieme ad alcune prese di posizione, lo fa definire 'filorussò. In un post su Instagram scrive che nel Donbass «non c'è nessuno da liberare». Molte le reazioni polemiche alle quali replica: «Io sono un artista libero e ho il dovere di far vedere l’altro lato della medaglia e creare dibattito».

Ancora: «È tutto l’esatto opposto di quello che ci raccontano in tv. La resistenza che avremmo dovuto appoggiare è quella del popolo del Donbass che lotta da 8 anni per liberarsi da un regime, quello di Kiev che di democratico oramai non aveva più niente. Questo è soltanto uno sporco gioco fatto per interessi economici». L’anno prima Jorit era stato citato addirittura da Putin che elogiò il murales dedicato a Dostoevskij e realizzato sulla facciata di una scuola di Fuorigrotta, a Napoli. Un intervento, quello di Putin, che arrivò all’indomani della decisione, poi ritrattata, dell’università Bicocca di Milano che aveva deciso di sospendere le lezioni dedicate al geniale scrittore russo.

 

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