E’ allerta Dengue in Italia. Il numero record di casi in Brasile, 2 milioni nel solo 2024, ha fatto alzare il livello di attenzione da parte del ministero della Salute, che in una circolare inviata alle Regioni chiede più sorveglianza, bonifiche e formazione del personale sanitario contro il virus, fornendo indicazioni anche ai cittadini.
Nel documento il ministero indica che si dovranno predisporre in Italia misure di monitoraggio della Dengue, individuando tutti i potenziali siti a rischio di introduzione di nuove specie di zanzare invasive, prevedendo controlli anche nelle donazioni di sangue.
«Abbiamo la massima attenzione, però per il momento siamo tranquilli - ha rassicurato il ministro della Salute, Orazio Schillaci -. Detto questo, non abbassiamo la guardia su questo specifico aspetto». Per Schillaci «la pandemia c'è stata e purtroppo ci sarà probabilmente qualche altro evento pandemico, ma speriamo non a breve».
Le nuove indicazioni sulla Dengue sono fornite dal ministero alla luce dell’aumento dei casi al momento particolarmente grave nelle Regioni delle Americhe, in vista dell’avvicinarsi della stagione di maggiore maggiore circolazione della zanzara tigre. Ad essere colpito è soprattutto il Brasile, dove nel 2024 è stata superata la soglia dei 2 milioni di casi, un record storico. I decessi confermati sono 682 e altri 1042 sono in fase di indagine. Secondo le autorità, il Brasile non ha registrato un numero così elevato di casi in un solo anno da più di un ventennio.
La nuova circolare, firmata dal direttore della prevenzione Francesco Vaia, invita le Regioni a predisporre tutte le misure previste dal Piano Nazionale di Prevenzione (Pna). In particolare l’atto chiede di potenziare la sorveglianza dei casi umani di dengue su tutto il territorio nazionale.
Per il ministero è anche necessario implementare tutte le azioni di bonifica ambientale previste mirate a ridurre i siti di proliferazione e di riparo per le zanzare. (es. rimozione dei potenziali focolai larvali, pulizia e manutenzione di quelli inamovibili, sfalcio della vegetazione incolta) e provvedere alla predisposizione di misure locali di monitoraggio e di contrasto dei vettori.
Intanto a Busto Arsizio (Varese), per un caso sospetto di Dengue, il Comune ha ha programmato un’immediata disinfestazione contro le zanzare nella zona attorno a via Ippolito Nievo. I trattamenti saranno eseguiti a partire da questa sera, tra le 22 e mezzanotte/l'una, e per tre giorni consecutivi.
L'amministrazione raccomanda di non raccogliere e mangiare frutta e verdura dell’orto per i 30 giorni successivi all’intervento. L’ordinanza prescrive, inoltre, a tutti i residenti di usare repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto, usare delle zanzariere alle finestre, svuotare di frequente i vasi di fiori o altri contenitori con acqua stagnante, cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali.
A frenare su eventuali allarmi è l’infettivologo Matteo Bassetti: «più che la dengue, che in qualche modo certamente ci interessa - ha osservato - credo che l’allarme sanitario in Italia vada lanciato sul morbillo. Noi siamo una nazione che ha una copertura vaccinale inadeguata, abbiamo già un focolaio presente in Lazio e due casi di morbillo registrati nelle ultime 48 ore all’ospedale San Martino di Genova».
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