Un’ondata di maltempo ha investito la provincia di Catania causando allagamenti ad Acireale e a Giarre e lungo l’autostrada A18. I vigili del fuoco del Comando provinciale hanno eseguito una trentina di interventi nella notte e una ventina in giornata.
I territori più colpiti sono quelli di Giarre, Acireale e Linguaglossa. I vertici del Comando hanno richiamato personale in servizio straordinario per garantire supporto e assistenza alla popolazione. Ad Acireale è crollato un muro perimetrale in via Giorgio La Pira, fortunatamente senza conseguenze sulle persone.
Situazione pesante anche sull'autostrada A18 Catania-Messina, tra Fiumefreddo e Giarre, con diversi tratti completamente allagati. Sono intervenuti i vigili del fuoco di Riposto per soccorrere persone rimaste bloccate sulla sede stradale a causa del fango. L'autostrada nel pomeriggio è stata riaperta in entrambe le direzioni.
Il nubifragio che sta colpendo la fascia ionica etnea ha raggiunto i 500 mm di pioggia nelle ultime 12 ore, causando gravi danni. Attualmente, si registrano diversi allagamenti di condomini e case adiacenti il letto dei torrenti che sono stracolmi di fango e detriti fino ad altezza di 3 m. Le acque di superficie, che non sono state contenute dai canali di gronda hanno creato un’onda di piena che ha trascinato a mare numerosi veicoli, alcuni di questi sono stati scaraventati a decine di metri dalla spiaggia sugli scogli della costa di Torre Archirafi. Altre automobili sono state spazzate da fango e detriti.
Il Capo della Protezione Civile Siciliana, ingegnere Salvo Cocina, sta seguendo le operazioni di soccorso predisposte dal sistema di protezione civile regionale e sta informando il presidente Renato Schifani sugli Interventi in corso.
Decine di volontari provenienti dalle province di Catania, Messina, Ragusa, Enna e Siracusa, stanno operando con le pompe idrovore per aiutare gli abitanti a liberare scantinati e garage dalle acque ma ci vorranno ancora molte ore prima di poter riuscire ad asciugare i basamenti colpiti dal nubifragio.
Sul posto oltre la Protezione Civile regionale con i suoi volontari e tecnici e funzionari sono presenti i vigili del fuoco le forze di polizia e carabinieri e le autorità comunali.
Il sindaco di Catania: "Per fortuna le scuole erano chiuse"
«La sospensione delle attività didattiche ci ha consentito di compiere una ricognizione in quasi tutti gli edifici scolastici, ne approfitto per ringraziare gli assessori Guzzardi e Petralia per il gran lavoro svolto). Abbiamo registrato alcune criticità, in gran parte risolte. In un edificio è caduta una porzione di controsoffitto, e non di tetto, come ho letto da qualche parte, che mi dicono sia stata già ripristinata. Le nostre scuole avrebbero bisogno di seri interventi di riqualificazione, che progressivamente stiamo cominciando ad attuare, sebbene il percorso sia particolarmente lungo» ha scritto il sindaco di Catania, Enrico Trantino, su Facebook, sul maltempo che ha colpito la città «Ma sono anche sindaco metropolitano e ho avvertito il dovere di andare a verificare quel che è accaduto a Giarre e Riposto - aggiunge - la quantità di acqua piovuta oggi è pari alle precipitazioni di un anno intero. Se da un lato tiro un sospiro di sollievo per l’assenza di conseguenze sull'incolumità dei cittadini, dall’altro mi sento vicino a chi ha perso case e il frutto di importanti risparmi. Quel che è successo ci deve insegnare che dobbiamo ormai convivere con eventi imprevedibili, che, come amministratori, abbiamo il dovere di rendere quanto più inoffensivi, attenuando i rischi, che non potremo mai scongiurare. Patiamo una condizione di fragilità dei territori - conclude il sindaco Trantino - che è stata evidenziata dal sindaco di Bologna Matteo Lepore, che ringrazio per la solidarietà prestata assieme all’assessore alla Protezione civile Massimo Bugnani, e per essersi messo a disposizione. Sbaglieremmo se provassimo a individuare responsabili. Potremo farcela se agiremo insieme, imparando a rispettare quel che ci sta attorno. Se non possiamo risolvere un problema, dobbiamo imparare a conviverci; ma non aggravarlo».
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