Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Busta con tre proiettili al legale di Filippo Turetta, il giovane condannato all'ergastolo per il femminicidio di Giulia Cecchettin

Gino Cecchettin (di spalle) parla con il legale della difesa di Filippo Turetta, avvocato Giovanni Caruso
Gino Cecchettin (di spalle) parla con il legale della difesa di Filippo Turetta, avvocato Giovanni Caruso

Una busta con tre proiettili è stata recapitata oggi a Padova allo studio dell’avvocato Giovanni Caruso, difensore di Filippo Turetta. Il legale nel prendere la corrispondenza ha aperto una lettera, dentro la quale c'erano tre cartucce.

L’avvocato ha quindi contattato la questura che ha fatto intervenire presso lo studio agenti della squadra mobile, della digos e del gabinetto interprovinciale della polizia scientifica che hanno proceduto a ispezionale la busta da lettera, repertando anche le tre cartucce avvolte in un foglio di carta.

La morte di Giulia Cecchettin, l'ergastolo per Turetta

Nessuno sconto a Filippo Turetta: per il giovane che ha ucciso l’ex fidanza Giulia Cecchettin, è arrivato oggi l’ergastolo, com'era stato chiesto dalla Procura di Venezia. La Corte d’Assise, dopo sei ore di camera di consiglio, lo ha dichiarato responsabile di omicidio premeditato, ma non ha riconosciuto l’aggravante della crudeltà e l’ha assolto dal reato di atti persecutori nei confronti della ragazza, dunque di stalking, punti sui quali aveva insistito la difesa dell’imputato. La sentenza è stata letta in pochi minuti dopo le 16.00 dal giudice Stefano Manduzio in un silenzio surreale, dove a far rumore è stata solo quella parola: 'fine pena maì. A segnare il destino processuale del giovane sono state l’aggravante della premeditazione e la mancata concessione delle attenuanti generiche equivalenti. Turetta ha ascoltato la sentenza impassibile, con gli occhi chiusi e il capo chino. Non una parola, non un gesto, stretto nella sua felpa blu.

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia