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Bonus bebè da 80 a 160 euro al mese e più soldi in busta paga, la manovra punto per punto

Lo spauracchio da combattere era lo stop all'aumento dell'Iva che, a detta di tutti, avrebbe causato un forte freno all'economia del paese, riducendo i consumi e aumentando l'imposizione fiscale. Iva che sarebbe aumentata automaticamente, per le famose clausole di salvaguardia, senza una copertura adeguata del deficit. Questo è stato uno dei punti che ha fatto nascere l'alleanza tra Pd e M5s e attorno a esso non poteva che basarsi la manovra: ben 23 miliardi dei 30 messi a disposizione sono dedicati a non far aumentare l'Iva. Poi nella manovra spazio al taglio del superticket sanitario e del cuneo fiscale, lancio del cashback per premiare chi paga con carta, bonus bebé e qualche nuova tassa come quella su plastica, sigarette "fai da te" e giochi. Il bonus bebè in particolare dovrebbe valere dagli 80 ai 160 euro al mese a seconda del reddito.

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha assicurato che l’intervento sul cuneo porterà 40 euro in più al mese nelle buste paga. Mentre il sottosegretario all’Economia, Alessio Villarosa, ha spiegato che il cashback prevede una restituzione di circa il 2% della spesa entro un mese. Intanto sono arrivate le istruzioni sulla lotteria degli scontrini: i commercianti comunicheranno i dati con i nuovi registratori telematici o una procedura web, mentre i consumatori dovranno richiedere un apposito codice. Ecco nel dettaglio la manovra punto per punto.

LE NUOVE TASSE: Il capitolo tasse è quello che ha creato più frizioni in maggioranza. Sono sopravvissute la plastic tax da un euro al chilo per gli imballaggi e i contenitori, escluse però le sigarette, e la sugar tax sulle bevande. A gennaio scatterà la web tax sulle grandi società che operano on line: il governo stima di recuperare circa 700 milioni di euro all’anno. Fra le nuove arrivate c'è la tassa sulle cartine e sui filtri delle sigarette 'fai da tè, che nell’ultima bozza è scesa da 0,005 euro a 0,0036 euro il pezzo contenuto in ciascuna confezione. Oltre al vizio del fumo è tassato anche quello del gioco. Si dovrà pagare una micro-tassa sulle piccole vincite alle videolotteries, le macchinette che si trovano nelle sale giochi, mentre da maggio aumenterà al 15% la ritenuta per le vincite sopra i 500 euro. Da marzo salirà, sempre al 15%, il prelievo anche per Gratta e Vinci, Superenalotto, lotterie nazionali e WinForLife. Nuove tasse anche per le auto aziendali, che hanno scatenato polemiche. La norma interviene sulle auto concesse in uso promiscuo ai dipendenti. Oggi, solo il 30% del valore del benefit concorre alla formazione del reddito mentre a partire dal prossimo la quota passerà al 100 per cento. Ma non toccherà «le aziende più grosse» né le auto «ibride ed elettriche».

LA FAMIGLIA: Un capitolo importante è quello dedicato alla famiglia. In manovra è previsto un bonus per pagare gli asili nido che, a seconda del reddito, va da 1500 a 3000 euro all’anno. E c'è il bonus bebè: scatta per tutti i neonati, con un ammontare che va da un minino di 80 euro a un massimo di 160 euro al mese a seconda della 'ricchezza' dei genitori. Sempre in tema figli, sale da cinque a sette giorni il congedo per i papà. Fra le ultime novità, c'è anche la rivalutazione al 100% delle pensioni fino a 2.029 euro al mese.

LA CASA: Le famiglie avranno agevolazioni anche sulla casa. Resta al 10% la cedolare sugli affitti a canone concordato. Durante i lavori per la manovra era stato proposto di farla salire al 12,5%, evitando comunque che arrivasse al 15% come previsto in caso di mancata proroga della riduzione al 10% introdotta nel 2014. Sulla casa vengono rinnovati i bonus per ristrutturazioni, per l’acquisto di mobili e arriva la detrazione al 90%, senza limiti di spesa, per rifare le facciate dei palazzi (non c'è per ora il bonus verde). Viene finanziato il fondo di garanzia per la prima casa e nasce un nuovo fondo da 853 milioni fino al 2033 per la «Rinascita urbana».

CAMBIANO LE DETRAZIONI: Si abbassano, invece, le detrazioni Irpef al 19%: la sforbiciata parte dai redditi oltre 120 mila euro l’anno con il graduale abbassamento, fino ad azzerarsi a quota 240 mila euro. La riduzione interesserà anche le spese sanitarie, che però continueranno a essere detraibili anche per chi paga in contanti. Per le altre, invece, sarà necessario presentare pagamenti tracciabili, come bonifici o uso di carte e bancomat.

GREEN NEW DEAL, ANCHE PER LA P.A.. C'è poi il grande capitolo green che prevede, tra l’altro, 4,24 miliardi dal 2020 al 2023 per un fondo per «operazioni, anche in partenariato pubblico-privato, finalizzate a realizzare progetti» che abbiano obiettivi come «la decarbonizzazione dell’economia, l’economia circolare, la rigenerazione urbana, il turismo sostenibile». Per finanziare queste iniziative, il governo potrà ricorrere anche all’emissione di Green bond. Anche la pubblica amministrazione sarà più 'verdè: dall’anno prossimo il ricambio delle auto dovrà avvenire, almeno per la metà, con ibride ed elettriche.

PIU' FONDI, DA PROF A MAGISTRATI: la manovra stanzia risorse aggiuntive per diversi comparti pubblici, dalle forze di polizia, che avranno più fondi per gli straordinari, alla Giustizia, che potrà assumere 250 nuove toghe. Più fondi anche per la scuola, dai presidi ai docenti di sostegno, passando per "l'innovazione digitale», e il funzionamento delle scuole «che operano in contesti socio-economici svantaggiati».

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