Anche gli stranieri che ne hanno fatto richiesta potranno percepire il reddito di cittadinanza. Finora il sussidio ai non italiani non è stato erogato perché la misura era bloccata. Ora, 9 mesi dopo, chi ha inviato le domande all'Inps inizierà a ricevere i bonifici sulla card. A sbloccare la situazione è stato un decreto attuativo del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il ministero degli Affari Esteri e delle Cooperazione Internazionale. Stessa cosa per quanto riguarda la pensione di cittadinanza 2019.
Sono 18 i Paesi di appartenenza per i quali serve produrre la documentazione relativa al patrimonio immobiliare, per tutti gli altri, invece, non occorre.
I Paesi per i quali è necessario produrre la documentazione sono: Regno del Bhutan; Repubblica di Corea; Repubblica di Figi; Giappone; Regione amministrativa speciale di Hong Kong della Repubblica popolare cinese; Islanda; Repubblica del Kosovo; Repubblica del Kirghizistan; Stato del Kuwait; Malaysia; Nuova Zelanda; Qatar; Repubblica del Ruanda; Repubblica di San Marino; Santa Lucia; Repubblica di Singapore; Confederazione svizzera Taiwan; Regno di Tonga.
La mancanza di documentazione necessaria aveva bloccato l'erogazione del reddito sebbene i richiedenti ne avessero il diritto. Infatti, tra i requisiti richiesti agli stranieri, oltre all'Isee, c'è anche questa documentazione sulle proprietà possedute nei paesi di origine. In alcuni, però, risulta oggettivamente impossibile richiedere la documentazione e quindi questo aveva bloccato l'erogazione. Ora il decreto attuativo ha sbloccato la situazione.
Il reddito di cittadinanza spetterebbe a 1.248 milioni di nuclei familiari, di cui circa 241 mila sono composti da stranieri (quindi circa il 20% del totale). Nel dettaglio, come si legge nella relazione tecnica della Ragioneria di Stato, la spesa per il reddito di di cittadinanza agli stranieri - su un totale di 7,5 miliardi di euro - è di 1,486 miliardi.
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