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Rc auto familiare, scontro sulle nuove norme: ipotesi beneficici solo alle nuove polizze

Le nuove norme sulla Rc auto potrebbero essere riviste. Secondo quanto si apprende, le misure approvate nel corso della maratona notturna sul dl fisco, che consentono di beneficiare della fascia assicurativa più bassa a tutti i veicoli di proprietà del nucleo familiare, sono infatti di nuovo allo studio: sul tavolo l’ipotesi di escludere i rinnovi delle polizze dalla possibilità di usufruire del 'quoziente familiare'. Il premio in questo modo scatterebbe solo per le nuove polizze.

Salutata con toni entusiastici come nuova forma di equità sociale, la rc auto familiare voluta dal Movimento 5Stelle rischia di essere un boomerang per gli assicurati. Almeno secondo le compagnie di assicurazioni che parlano di una «vittoria di Pirro».

Il giorno dopo l'approvazione nel decreto fiscale della norma che estende la classe di merito più favorevole a tutti i componenti della famiglia anche in caso di rinnovo della polizza e indipendentemente dalla categoria di veicoli (auto o moto che siano), l’Ania fa valere le sue ragioni e parla di un depotenziamento della sicurezza stradale e della stessa equità che si vuole perseguire, evidenziando peraltro il rischio concreto di compromettere il calo dei prezzi ormai ininterrotto dal 2012.

L’associazione spiega tutti i motivi del suo scetticismo. Innanzitutto viene di fatto meno il meccanismo del bonus-malus: "alle condizioni previste dalla norma, il dato sugli incidenti causati da ciascun assicurato si azzera in fase di rinnovo, impedendo di valorizzare le condotte di guida virtuose a scapito di quelle meno prudenti o, addirittura, troppo disinvolte». Il danno è del resto evidente soprattutto per single o membri di famiglie in cui c'è un solo veicolo, che non potrebbero avvalersi delle nuove agevolazioni. Con «nessuna equa ridistribuzione degli oneri e dei costi».

La spirale si avvita ulteriormente sui prezzi. «Lungi dal produrre gli effetti utili attesi», denuncia l’associazione, il provvedimento, «buttato lì nel calderone» e non frutto di una rivisitazione organica della materia, finirebbe per impattare negativamente sui costi proprio «a danno degli utenti più virtuosi e delle famiglie presumibilmente appartenenti alle classi meno agiate che posseggono un solo mezzo». Si interromperebbe così, esplicita l’Ania, il trend virtuoso di riduzione dei premi, che prosegue ininterrottamente dal 2012 e che ha visto negli ultimi anni un calo complessivo di oltre il 27% e una riduzione del gap con l’Europa del 66%. Ad intravedere il rischio sono non a caso anche le associazioni dei consumatori, favorevoli alla misura che invitano però a prendere con le pinze. Il Codacons parla di "pericolose insidie per le tasche degli italiani» perché la norma potrebbe determinare un rincaro generalizzato delle tariffe», mentre secondo l’Unione consumatori il fatto che lo sconto non sia collegato all’acquisto di un nuovo veicolo ma anche a quelli esistenti, «rende maggiore il rischio che le compagnie decidano di rivalersi sulla generalità degli assicurati».

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