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Luglio senza turisti stranieri costa 3 miliardi e gli italiani scelgono le seconde case

Un mese di luglio senza stranieri in vacanza in Italia è costato più di 3 miliardi al sistema turistico nazionale per le mancate spese nell'alloggio, nell'alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir.

È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti dell'obbligo di quarantena reso necessario dall'aggravarsi della situazione a livello mondiale, con il record di 16 milioni di contagi, e della diffidenza dei cittadini provenienti da Paesi dell'Ue nonostante l'apertura delle frontiere. Lo scorso anno in Italia ci sono stati oltre 8 milioni di cittadini stranieri che hanno pernottato a luglio in Italia e che quest'anno, con la diffusione del coronavirus, sono stati praticamente 'azzerati'.

L'estate senza turisti stranieri, afferma Coldiretti, "impatta sull'intero indotto turistico a partire dall'alimentazione che in Italia secondo la Coldiretti pesa circa 1/3 dell'intero budget delle vacanze dei turisti per i pasti nei ristoranti fino ai gelati ma anche per l'acquisto di souvenir".

Ai danni diretti, precisa Coldiretti, si aggiungono quelli indiretti perché viene a mancare l'effetto promozionale sui prodotti Made in Italy all'estero con i turisti stranieri che continuano a ricercali una volta tornati nei Paesi di origine determinando una spinta all'export nazionale.

Il gap provocato dall'assenza di turisti stranieri, inoltre, "non è stato compensato dai 13,5 milioni di italiani che hanno deciso di andare in vacanza a luglio, in pesante calo del 23% rispetto allo scorso anno a causa delle incertezze". Le vacanze 2020 registrano comunque una netta preferenza degli italiani verso le mete nazionali, sottolinea Coldiretti, "per il desiderio di sostenere il turismo nazionale ma anche per i limiti e le incertezze ancora presenti per le mete estere più gettonate a partire dagli Stati Uniti. L'Italia è dunque di gran lunga la destinazione privilegiata che è stata scelta come meta dal 93%".

La maggioranza degli italiani in viaggio ha scelto di riaprire le seconde case di proprietà, ma nella classifica delle preferenze ci sono anche i campeggi con i camper molto gettonati mentre sono in sofferenza gli alberghi.

Segnali positivi ci sono sicuramente, conclude Coldiretti, per le oltre 24 mila aziende agrituristiche italiane che, spesso situate in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e ampi spazi all'aperto, "sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza".

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