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Il coronavirus fa più vittime della Sars: 813 morti e l'epidemia si diffonde nel mondo

È di 813 morti, quasi tutti in Cina, il nuovo bilancio dell’epidemia di coronavirus che supera così a livello globale quello della Sars del 2002-2003 quando morirono 774 persone. Nelle ultime 24 ore sono decedute altre 89 persone, segnando un nuovo record consecutivo per il numero di decessi quotidiani.

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha tuttavia stimato che il numero di casi di contagio rilevati quotidianamente in Cina si sta stabilizzando, anche se è troppo presto per concludere che l’epidemia ha superato il suo picco.

«Stiamo registrando un periodo di stabilità di quattro giorni, in cui il numero di casi segnalati non è aumentato. Questa è una buona notizia e potrebbe riflettere l’impatto delle misure di controllo che sono state messe in atto», ha dichiarato il responsabile del programma di emergenza sanitaria dell’Oms, Michael Ryan.

Nella Cina continentale, il numero di casi confermati domenica è di quasi 37.200, 2.600 casi aggiuntivi rispetto alla precedente valutazione giornaliera. Una cifra significativamente inferiore alle quasi 3.900 nuove infezioni annunciate mercoledì dalle autorità cinesi.

Anche il numero di casi sospetti è diminuito in modo significativo: sono state poco più di 3.900 la domenica nelle ultime 24 ore, contro oltre 5.300 nel rapporto pubblicato giovedì. L’epidemia continua comunque a diffondersi in tutto il mondo. Più di 320 casi di contaminazione sono stati confermati in circa trenta Paesi e territori. Cinque nuovi casi (quattro adulti e un bambino, tutti di nazionalità britannica) sono stati annunciati in Francia, portando il totale a 11 nel Paese.

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