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La IX legislatura europea, 5 anni di montagne russe. Dalla Brexit alle guerre passando per il Covid

Una legislatura vissuta sulle montagne russe tra Brexit, Covid, Qatargate, Green Deal e guerre in Ucraina e Medioriente: questo in sintesi il bilancio degli ultimi cinque anni di lavoro dell’Europarlamento che chiude il suo mandato registrando anche la riforma del Patto di stabilità e il varo del Recovery Fund, primo esempio di debito comune nato per far fronte alle conseguenze della pandemia.

L'inizio della nona legislatura

All’apertura della nona legislatura europea, nell’estate 2019, gli Stati membri dell’UE erano ancora 28. La fase finale della Brexit, e l’abbandono definitivo dell’emiciclo di Strasburgo da parte dei britannici nel gennaio 2020, è stata la prima grande sfida del quinquennio 2019-2024. Il trauma dell’uscita di Londra sembrava destinato a caratterizzare tutta la legislatura, ma l’arrivo della pandemia da Covid-19 ha cambiato bruscamente le priorità.

La pandemia e le nuove procedure di lavoro

Con il mondo bloccato dal contagio, anche l’Eurocamera ha dovuto cambiare le procedure di lavoro: dal marzo 2020 le plenarie sono passate in formato remoto, riducendo gradualmente la presenza degli eurodeputati in aula e sospendendo i viaggi a Strasburgo fino all’estate del 2021. In quelle sessioni di lavoro, però, il Parlamento, assieme alla Commissione e al Consiglio, ha posto le basi per la grande risposta alla crisi pandemica mettendo in piedi il piano vaccinale e il Green Pass per permettere la circolazione all’interno dell’Unione.

Il Recovery Fund

In quei mesi è stato anche negoziato il Recovery Fund: il più grande pacchetto finanziario mai realizzato da Bruxelles attraverso l’emissione di debito comune varato in tempi record per affrontare le ripercussioni della crisi economica generata dalla pandemia.

Il Green Deal

Altro grande tema della legislatura, strettamente legato ai Piani nazionale di ripresa e resilienza, è stato il Green Deal. Il PE ha avuto un ruolo centrale nel negoziare il pacchetto della transizione verde, che ha come obiettivo ultimo di proteggere la biodiversità e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Con il Green Deal sono state introdotte misure ambiziose come l’abbandono progressivo dei carburanti fossili e dei motori a scoppio.

Nuove normative digitali

Tra i risultati più importanti dell’attuale legislatura ci sono poi alcune pietre miliari del nuovo approccio UE al mondo digitale. Dal PE sono usciti testi come il Digital Services Act (DSA) che stabilisce standard chiari sul modo in cui le società online operano secondo il principio guida 'ciò che è illegale offline dovrebbe essere illegale online'. O come la legge sui mercati digitali (DMA) che stabilisce obblighi per le grandi piattaforme online che agiscono come 'guardiani' del mercato digitale. L’approvazione dell’AI Act, la prima legge globale al mondo sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale, è stato l’ultimo traguardo in ordine cronologico.

La crisi ucraina

Quando ancora gli effetti della pandemia mordevano il Vecchio continente è scoppiata l’altra grande crisi della sua storia recente: l’invasione russa dell’Ucraina. Dall’inizio delle ostilità, nel febbraio 2022, l’UE, con l’Eurocamera in prima fila, ha sostenuto Kiev nella sua lotta di resistenza, condannando fermamente e ripetutamente la guerra di aggressione russa, varando tredici pacchetti di sanzioni e uno schema di sostegno militare, il piano ASAP, approvato in tempi record.

Riforme importanti

La crisi ucraina non ha fermato l’iter di due grandi dossier: la riforma del Patto di migrazione e asilo e quella del Patto di stabilità. Entrambe sono state approvate ad aprile, all’ultimo mese disponibile per l’ok dell’aula ai testi legislativi.

Scandalo qatargate

Nel dicembre 2022 il PE è stato travolto dallo scandalo Qatargate, con l’arresto di alcuni eurodeputati e le rivelazioni su una presunta rete che avrebbe favorito le ingerenze straniere nei processi interni all’UE. Per reagire allo scandalo, Strasburgo si è dotata di un nuovo regolamento contro le interferenze inasprendo controlli e aumentando il grado di trasparenza nei rapporti con le lobby.

Il futuro dell'Europa

Infine, nello sforzo di avvicinare l’UE ai cittadini il PE ha avuto anche un ruolo determinante nell’organizzare e ospitare la Conferenza sul futuro dell’Europa, un’esperienza di democrazia diretta che ha coinvolto cittadini e istituzioni nel produrre 49 raccomandazioni che sono alla base della richiesta dell’Eurocamera di avviare l’iter di modifica dei trattati UE. Una sfida che passa il testimone alla prossima legislatura che inizierà a luglio.

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