Si torna a parlare di Ponte e sempre di più rappresenta un'opera che inizia ad avere consensi trasversali. E' tornato sull'argomento oggi il ministro per della Cultura e del Turismo Dario Franceschini che a Sky TG24 ha detto: «L'alta velocità non si può fermare a Salerno ma deve arrivare in Sicilia, ed è una grande opportunità di crescita di quell'area. Se il treno dell’alta velocità deve arrivare in Sicilia deve attraversare tre chilometri di mare, quindi in qualche modo deve attraversarli. Rovescerei l'approccio, in passato il ponte sullo Stretto è stato un oggetto ideologico, in cui si era a favore o contro, e nella progettazione precedente era buttato lì senza un progetto strategico. Io lo rovescio, l’alta velocità deve arrivare a Reggio Calabria, poi a Catania, a Palermo e Messina e quindi bisogna attraversare lo Stretto ma è la conseguenza di una scelta strategica. Se ne deve assolutamente parlare».
Intanto, la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, intervistata da Rainews 24, ha detto di essere «piuttosto laica» sulla questione Ponte. «Riprendere progetti e ragionamenti sulla sua realizzazione implica riaprire una valutazione su opportunità, impatto ambientale e sui costi. Se si registrerà, attraverso l’ascolto, che questa è una esigenza importante, allora siamo disposti ad approfondire il caso. Noi saremo disponibili a tutti gli approfondimenti del caso, ma dico no alle divisioni ideologiche». E ha concluso: Quando si parla di infrastrutture bisogna valutare se effettivamente servano a migliorare la vita delle persone».
«Apprezzo le parole del Ministro De Micheli, che esprimono la disponibilità all’ascolto e all’approfondimento sul Ponte dello Stretto. Penso pertanto che sia necessario ipotizzare al più presto un incontro anche con il Presidente della Regione Sicilia, per valutare la possibilità di realizzazione di un’opera che ritengo strategica non solo per il futuro di Calabria e Sicilia ma per quello dell’intero Paese». Così Jole Santelli, presidente della Regione Calabria.
Ieri il leader della Lega, Matteo Salvini, in tour tra Sicilia e Calabria, si è detto favorevole all'opera: «Per me è una priorità, al di là delle merci, anche turisticamente parlando dà l’idea dell’Italia che corre quindi per me s'ha da fare. Negli anni passati c'è stato un dibattito, ma anch’io personalmente in passato avevo più d’una perplessità su quest’opera, adesso penso che sia fondamentale investire in infrastrutture. Il Ponte che unisce non solo Messina a Reggio ma unisce l’Italia all’Europa perchè è un ponte che parte da Trapani e finisce a Stoccarda. L’alta velocità Napoli-Bari, la dorsale adriatica, la Tav, mai come adesso c'è bisogno di cantieri, che significa lavoro e significa velocità».
La Uil Calabria interviene nel dibattito: «Ciclicamente si torna a parlare del Ponte sullo Stretto. Adesso, però, sarebbe opportuno smettere di fare chiacchiere e passare ai fatti concreti». Lo scrive, in un post su facebook, il segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo. «E' indispensabile - aggiunge Biondo - che del Ponte sullo Stretto se ne discuta seriamente. Si tratta di un’infrastruttura determinante per tutta l’Italia, per mettere in connessione tutta la Penisola attraverso un’unica via di comunicazione. Sarebbe il completamento necessario dell’Autostrada del Mediterraneo e dell’Alta velocità ferroviaria. La Uil - ricorda il segretario del sindacato calabrese - è sempre stata favorevole alla costruzione del Ponte sullo Stretto. Siamo, però, allo stesso tempo convinti che sia necessario aumentare il peso degli investimenti pubblici e privati sulle Mezzogiorno e sulla Calabria». Secondo Biondo, «il Ponte sullo Stretto di Messina potrebbe creare una macroarea Calabria-Sicilia, una sorta di regione euro-mediterranea, che sarebbe in grado di mobilitare risorse ingenti e favorire lo sviluppo delle due regioni. C'è la necessità che l’opera non rimanga un’incompiuta e anche per questo è necessario dare vita a meccanismi di protezione dalla corruzione, dal malaffare, dagli appetiti della criminalità organizzata. Oggi, con la pandemia da coronavirus che - rileva il segretario della Uil Calabria - sta lasciando nel mondo i suoi strascichi negativi sulla tenuta economica e sociale anche dei nostri territorio, è necessario ribaltare l’ottica della discussione. Il Ponte sullo Stretto sarebbe una grande opera, in grado di creare occupazione e di mandare al mondo il messaggio di un’Italia che - conclude Biondo - ce l’ha fatta, che ha vinto la crisi e sconfitto il nemico invisibile».
Per Matilde Siracusano, deputata di Forza Italia, «la Sicilia non può continuare ad essere la periferia d’Italia. Il governo si sta dimostrando troppo timido in relazione alle iniziative per rilanciare il Mezzogiorno e il particolare le Regioni insulari. Serve subito un grande Piano di infrastrutture e di investimenti per il Meridione. In questo scenario, soprattutto con la crisi causata dal Covid, la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina è diventata una priorità, per portare lavoro, sviluppo, turismo e opportunità. E per rilanciare la costruzione delle linee ferroviarie ad alta velocità anche nella Regione guidata da Nello Musumeci. Allo stesso tempo il governo e il ministro De Micheli, e per questo ho presentato alla Camera un atto di sindacato ispettivo, devono adoperarsi immediatamente per risolvere l’indecente vicenda del caro dei biglietti aerei da e per la Sicilia. Andare da Milano o Roma a Catania o Palermo non può costare quanto un viaggio a New York».
"Il Frecciarossa finalmente collega Torino a Reggio Calabria. Una un’ottima notizia. Sarebbe veramente straordinario se attraverso il ponte sullo stretto potesse arrivare fino a Palermo ma intanto vi assicuro che potremmo accontentarci di molto meno. Magari dell’incremento dei collegamenti marittimi veloci tra Villa San Giovanni e Messina per "approfittare" dei nuovi servizi dal Nord. Magari di qualche treno regionale in più per connettere velocemente Messina con Palermo, Catania e Siracusa, in coincidenza con i nuovi treni da e per la Calabria". Lo scrive sul suo blog (davidefaraone.it) il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone. "Magari - aggiunge Faraone - di arrivare a Messina dal nord e non trovarci senza più treni già dalle 21,30. E magari, visto che il nuovo Frecciarossa parte da Villa San Giovanni alle ore 7,18, avere un treno che da Palermo o da Catania ci permetta di arrivare a Messina in tempo per raggiungerlo. Magari - conclude Faraone - invece dobbiamo accontentarci di un governo regionale tanto attento a dare un assessore alla Lega nord, quanto distratto sul nostro isolamento dal resto del Paese".
Caricamento commenti
Commenta la notizia