Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Il ministro Lollobrigida: "La sovranità alimentare non è di destra"

Sovranità alimentare «non è un concetto di destra, non a caso l’hanno messa in costituzione anche paesi socialisti, come Ecuador, Venezuela, Mali. L'autarchia non c'entra, il concetto nasce da una organizzazione. Ecco come

Sovranità alimentare «non è un concetto di destra, non a caso l’hanno messa in costituzione anche paesi socialisti, come Ecuador, Venezuela, Mali. L'autarchia non c'entra, il concetto nasce da una organizzazione che si chiama Vita Campesina, è stato promosso da organizzazioni internazionali e noi lo condividiamo perché è un concetto giusto: se una cosa funziona a noi va bene, senza schemi ideologici. I prodotti d’eccellenza e la qualità vanno difesi mettendo al centro il rapporto con i coltivatori. E io intendo farlo». Lo dice in un’intervista a Qn Francesco Lollobrigida, neoministro delle Risorse agricole, delle foreste e della sovranità alimentare.

La sovranità alimentare «è un principio che nasce dal diritto dei popoli di tutelare la loro economia agricola dalle aggressioni indiscriminate di un modello produttivista che non tiene conto del metodo di produzione e spesso produce più quantità che qualità - spiega -. Noi invece vogliamo una agricoltura che metta al centro la qualità, sia della produzione che dei prodotti. Che sia socialmente e ambientalmente sostenibile». Si vuole «togliere il limite ai terreni incolti con un piano strategico di coltivazione dei terreni, che non può prescindere da contratti di filiera chiari (finanziati nel Pnrr) che garantiscano al produttore un prezzo di vendita equo e competitivo.

Abbiamo 1 milione di ettari coltivabili, non basta quello che ci mette a disposizione l’Europa e quindi è necessaria una riforma della Pac che si liberi dall’ideologia intrinseca del Farm to Fork, perché la sensibilità ambientale è sentita anche in Italia, che può dire di avere una delle agricolture da sempre più sostenibili». L’abbandono delle campagne «contribuisce ad aggravare il dissesto idrogeologico. La manutenzione del territorio, frutto di un sistema di produzione che mette al centro l’agricoltore, permette di ridurre un costo ambientale. E poi in Italia ormai abbiamo poche eccellenze - ricorda Lollobrigida -. Tra queste c'è l’enogastronomia, dove il Made in Italy è sinonimo di qualità. La tipicità del nostro prodotto è vincente e va difesa».

Caricamento commenti

Commenta la notizia