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Governo battuto: FI vota con l’opposizione sul canone Rai, la Lega si "vendica" sulla sanità in Calabria

Claudio Lotito

La tenuta della maggioranza è messa a dura prova da una serie di tensioni interne che stanno paralizzando il governo. In meno di 24 ore, il Senato è stato teatro di due votazioni che hanno sancito divisioni profonde all’interno della coalizione: prima Forza Italia ha votato con l’opposizione sul canone Rai, poi la Lega ha risposto affossando un emendamento sulla sanità calabrese firmato dal senatore azzurro Claudio Lotito.

Prima frattura: Forza Italia vota con l’opposizione

La giornata è iniziata con un vero terremoto politico in commissione Bilancio, dove Forza Italia ha deciso di schierarsi con l’opposizione sull’emendamento al decreto fiscale riguardante il canone Rai. Un gesto inatteso, che ha lasciato il governo in minoranza e alimentato accuse incrociate tra gli alleati di maggioranza.

Per il Carroccio e Fratelli d’Italia, il voto di Forza Italia rappresenta un tradimento della coesione necessaria per portare avanti le riforme promesse agli italiani. Tuttavia, secondo fonti vicine agli azzurri, questa mossa sarebbe una risposta a settimane di marginalizzazione nelle decisioni governative, percepite come monopolizzate da Fratelli d’Italia.

La vendetta della Lega sulla sanità calabrese

Nel pomeriggio, il clima già teso si è ulteriormente deteriorato con un nuovo scontro, questa volta incentrato sulla sanità in Calabria. L’emendamento, proposto dal senatore Lotito e sostenuto anche da Fratelli d’Italia, prevedeva misure straordinarie per affrontare l’emergenza sanitaria nella regione. Ma la Lega, ancora scottata dall’episodio del canone Rai, ha scelto l’astensione, impedendo di fatto l’approvazione della misura.

Claudio Lotito, visibilmente amareggiato, ha commentato: "Purtroppo prendo atto di quanto deciso dalla commissione". Una dichiarazione che lascia trasparire il senso di frustrazione per una decisione che rischia di lasciare la sanità calabrese in una situazione critica. La regione, già commissariata da anni, vede sfumare un’occasione per ricevere maggiore attenzione da parte del governo centrale.

Il Pd attacca: “Governo allo sbando”

L’opposizione non ha perso tempo per capitalizzare sulla confusione interna alla maggioranza. Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Partito Democratico, ha dichiarato:

“Il governo e la sua maggioranza sono allo sbando. Divisioni su questioni cruciali in Italia e in Europa certificano una crisi di leadership le cui conseguenze le pagano i cittadini. Mentre loro litigano, il Paese aspetta risposte concrete sulla sanità e sul potere d’acquisto delle famiglie.”

Un attacco che sottolinea come le tensioni interne rischino di minare la capacità dell’esecutivo di affrontare le emergenze del Paese.

Strategie o fratture insanabili?

Dietro le spaccature, si cela una realtà politica più complessa. Se da un lato Fratelli d’Italia mira a consolidare il proprio ruolo di leader della coalizione, dall’altro Forza Italia e Lega sembrano intenzionate a ritagliarsi spazi di autonomia, anche a costo di indebolire l’azione del governo.

Questa guerra di nervi all’interno della maggioranza potrebbe avere ripercussioni pesanti sulle prossime votazioni, a partire dalla legge di bilancio. Il rischio, sempre più concreto, è che queste divisioni si traducano in una paralisi politica, lasciando cittadini e imprese senza risposte alle urgenze quotidiane.

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