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L'ex cantante dei Nomadi: non invitarli a Sanremo è mancanza di rispetto. Ma la band prende le distanze

"Quest’anno c'è qualche cosa che mi rode in gola e dato che nessuno lo dice, lo dico io. Mi sarei aspettato un invito per i Nomadi, in virtù di 60 anni di storia, musica, lotta, rabbia e dolcezza". Lo scrive su Facebook Danilo Sacco, astigiano, ex cantante dei Nomadi, commentando l'avvicinarsi del Festival di Sanremo, ancora una volta condotto da Amadeus. «Non invitare i Nomadi per i loro sessant'anni dopo tutto quello che hanno costruito e dopo tutti i sogni che hanno fatto sognare per tre generazioni... Beh. È una grande mancanza di rispetto - aggiunge - per gente che è cresciuta a pane e ferro per i palchi di mezzo mondo e non ha mai usato l’autotune. Avete perso una grande occasione. Posso anche non avere competenza tecnica in questo senso e in definitiva, dopo quarant'anni di palco, ho bisogno di imparare ancora molto. Ma... Non invitare i Nomadi, ripeto, la trovo una grande mancanza di rispetto».

Beppe Carletti, attuale leader e fondatore insieme ad Augusto Daolio nel 1963 dei Nomadi, tramite il suo ufficio promozione prende le distanze dalle dichiarazioni dell’ex cantante della band Danilo Sacco. Secondo quanto appreso dall’AGI, in realtà, ancora non è possibile sapere se il direttore artistico e conduttore del Festival Amadeus abbia o meno deciso alcunché sulla questione, rendendo di fatto lo sfogo social di Sacco, che dal 2010 non fa più parte del gruppo, quantomeno prematuro.

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