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La forza di Luca Parmitano: "Dopo il Coronavirus torneremo a riveder le stelle"

È il grande Luca Parmitano, uno che di sfide impossibili se ne intende, che apre il nuovo numero di Gattopardo, il mensile di Gdsmedia & Communication in edicola da domani con il Giornale di Sicilia e con la Gazzetta del Sud.

«Torneremo a rivedere le stelle», promette l'astronauta siciliano diventato protagonista della campagna #iorestoacasa della Regione siciliana dopo una missione spaziale durata 201 giorni. Uno che ci può dare lezioni per affrontare la paura: basta leggere di quando il suo casco si riempì d'acqua durante una passeggiata nello spazio, o di quando è rimasto appeso nel vuoto per otto ore a riparare un impianto rotto maneggiando chiavi inglesi, tubi, bulloni con guantoni impossibili. Ma che ci può dare anche lezioni sulla gestione dell'isolamento: «Prima di partire - racconta - tutti gli astronauti si sottopongono a una quarantena per evitare di portare sulla stazione possibili effetti virali, visto che l'equipaggio che è già presente a bordo può avere un sistema immunitario leggermente depresso». Esperienze filmate nel documentario «2020: Space Beyond» coproduzione italo-tedesca di Skylight Italia nato dall'idea del regista siciliano Fabio Fagone che lo racconta a Gattopardo.

Un numero che mantiene fede alla sua mission di mensile della Sicilia che cresce, provando a guardare oltre l'emergenza, a scavalcare le necessarie iniziative di sostegno messe in campo in queste settimane, e a tornare a ragionare in termini di progetto. Per un futuro incardinato saldamente su innovazione, turismo e cultura: l'unico modo di sottrarre il Sud a un destino di assistenzialismo e di clientele su cui alligna la criminalità.

Lo fa sentendo economisti come Lucrezia Reichlin, ex direttore generale ricerche della Banca centrale europea, oggi docente a Londra alla London Business School e fondatrice a Siracusa dell'Ortygia Business School, scuola di alta formazione nata per favorire la cooperazione e lo sviluppo economico tra i Paesi del Mediterraneo.

«Una scuola di management - spiega - non solo per il Sud ma piazzata al Sud per attrarre studenti dal resto d'Italia e dal Nordafrica».

Lo fa ascoltando le parole di Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione con il Sud, la fondazione di origine bancaria nata per promuovere quella che chiama «l'infrastrutturazione sociale» del Mezzogiorno attraverso il Terzo settore (la galassia fatta da associazioni, cooperative, imprese sociali) e convinto assertore di un futuro che coniughi sviluppo economico e solidarietà. Lo fa sentendo innovatori, imprenditori, giovani capaci di guardare oltre l'emergenza e immaginare progetti che facciano tesoro di questo choc sociale ed economico.

Ma lo fa anche tornando a raccontare la nostra Sicilia della bellezza, quella che ci attende oltre la porta di casa, quando potremo uscire. La Sicilia dei piccoli artigiani che torneranno a operare nei loro borghi, la Sicilia degli artisti che vi operano, artisti nati e rimasti nell'Isola come Davide Bramante che anima un progetto di comunità a Palazzolo Acreide, ma anche artisti che l'hanno scelta per viverci e lavorarci, come il collettivo Claire Fontaine - composto da Fulvia Carnevale e James Thornhill, italiana lei, inglese lui - che a Palermo ha messo casa e studio. Da qui progetta per il mondo, ultima cosa l'allestimento delle sfilate di Gucci. La Sicilia della natura che - a dispetto del virus, anzi ancor più, con l'inquinamento abbattuto e l'uomo sparito - fiorisce e prospera fuori dalle nostre case. La bellezza da cui ripartire.

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