Tra qualche settimana, arriveranno sul mercato i primi spaghetti prodotti a Torino a base di farina di grillo, realizzati da Italian Cricket Farm, la prima azienda ad aver richiesto l'autorizzazione per commercializzare "novel food" ovvero farine di insetti per l'alimentazione umana. Lo riferisce il Corriere della Sera. La pasta sarà realizzata a chilometro zero e costerà 4 volte di più rispetto a quella tradizionale, ma sarà un prodotto ecologico ad alto contenuto proteico, adatto alle diete degli sportivi.
Pronti a investire nel business degli insetti commestibili
I fondi di investimento sono pronti a partecipare al grande affare dell'insetto nel piatto, dato che il mercato degli insetti commestibili nel mondo vale quasi un miliardo di euro e potrebbe superare i 4,1 miliardi di dollari entro il 2025, secondo una ricerca di Dealroom pubblicata su Bloomberg.
Il cibo del futuro
Per molti osservatori, gli insetti commestibili sono il cibo del futuro, poiché richiedono poca acqua per essere allevati e hanno un impatto ambientale minimo rispetto all'allevamento di animali come i bovini. La pasta a base di farina di grillo potrebbe essere una delle prime opportunità per gli appassionati di alimentazione sostenibile di provare questo tipo di cibo.
Farina di grillo, Confagricoltura: occorrono etichette chiare
In Europa fino allo scorso 24 gennaio i prodotti a base di insetto per il consumo umano non erano ancora consentiti. L’80% della popolazione mondiale già include regolarmente gli insetti nella propria alimentazione e, come certificato dall’Efsa, non fanno male. Sono oltre 2 mila le specie commestibili con un fatturato in crescita esponenziale, mentre in Europa le specie edibili sono tre: cavallette, larve della farina e grilli. A sottolinearlo è Confagricoltura, che entra nel vivo del dibattito su un tema di stretta attualità, facendo chiarezza sulla questione della farina di grillo. Global Market Insights stima aumenti di oltre il 43,5% del mercato fino a raggiungere un valore di 710 milioni di dollari nel 2024. International Platform of Insects for Food and Feed calcola che più di 6.000 tonnellate di proteine di insetti sono già prodotte in Europa e, entro il 2030, la crescita del settore potrebbe arrivare a 2-5 milioni di tonnellate l’anno, a seconda del quadro legislativo.
Il cibo italiano è universalmente riconosciuto e la questione va affrontata in generale con buonsenso. La cucina tricolore - mette in evidenza l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - è un modello anche sostenibile con effetti positivi sotto l’aspetto ambientale e quello economico. La dieta mediterranea, oltre ad essere sana, contrasta anche il rischio di insorgenza di patologie croniche come diabete, ipertensione arteriosa e obesità. "Le innovazioni - conclude la Confederazione - sono nostre alleate strategiche. Mentre siamo convinti che la nostra ricca cultura alimentare difficilmente perderà spazi di mercato in favore di alimenti a base d’insetti, occorre tuttavia sviluppare una produzione UE di proteine per la mangimistica".
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