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L'exploit della Serie A in Europa: orgoglio e speranze

Alzi la mano chi avrebbe mai pensato un simile exploit del nostro calcio in Europa. Cinque squadre in semifinale sono la ribellione della Serie A bollata troppo facilmente con l’etichetta di campionato “minore” rispetto a Premier, Liga, Ligue 1 e Bundesliga. Ma le Coppe sono così: affascinanti ma anche imprevedibili i cui destini delle protagoniste dipendono anche da urne fortunate e tabelloni in discesa. Le cinque sorelle adesso sono pronte a giocarsi tutte le proprie carte per raggiungere la tappa più ambita: Istanbul per le milanesi, Budapest per Juve e Roma, Praga per la Fiorentina.

L’orgoglio nazionale rifiorito è una spallata ai ricchissimi campionati che ci hanno ormai staccato in termini di fatturato. Per la serie “anche i ricchi piangono” dà all’occhio un dato emerso dopo i quarti: le rappresentanti di Premier (City e West Ham) e Liga (Real e Siviglia) sommate non raggiungono quelle della nostra Serie A la quale – sembra un paradosso – sarà orfana della sua squadra più forte (il Napoli). Intanto torneremo a giocarci una finale di Champions cercando di “vendicare” la Juventus che le ultime due, Berlino e Cardiff, le ha perse contro i mostri Messi (all’epoca al Barça) e Ronaldo (Real).

Bussa alla porta, intanto, un nuovo turno di campionato che può avvicinare sempre di più il Napoli alla festa tricolore. E non sarà un incrocio come tutti gli altri: la Juve contro la capolista, una volta era il Potere contro l’orgoglio del Meridione, un Juve-Napoli che qualche anno fa è anche stata partita-scudetto e che domani sera può incoronare virtualmente gli azzurri. Il resto? Milanesi con due piccole (Inter a Empoli, Diavolo col Lecce), Atalanta-Roma può ridisegnare la corsa Champions. In attesa della parola fine sul caso Juve.

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