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Aurélie Tourte, chi è l’arbitra che ha danneggiato Sinner: incredibile doppio fallo di Tsitsipas non visto

Jannik Sinner ha fallito l'appuntamento con la finale a Montecarlo, torneo importante (Atp Master 1000) che apre la stagione sulla terra rossa. Una gara che sembrava destinata a volgere in favore dell’italiano quando ha avuto sul 4-2 la possibilità di realizzare un secondo break ma un errore arbitrale (palla uscita nettamente del greco non chiamata) glielo ha impedito. Poi è sopraggiunto per l’altoatesino un problema muscolare che ne ha condizionato il rendimento e abbassato il livello di gioco, mentre quello di Tsitsipas è rimasto sempre altissimo.

Aurélie Tourte è tra le giudici di sedia più conosciute e apprezzate nel panorama a livello mondiale. Francese, 38 anni, è l'unica donna a ricoprire questo ruolo a tempo pieno nel circuito tennistico mondiale nel quale lavora da cinque anni. Ha un passato da giocatrice di tennis, ma poi si è appassionata al mondo arbitrale e nel 2017 ha ricevuto il premio del golden badge, vale a dire il livello più alto nel settore arbitrale. Ce ne sono soltanto 34 sul circuito professionistico (21 uomini e 13 donne), e questo fa capire la caratura internazionale di Aurélie Tourte che si è dedicata solamente all'universo tennis abbandonando la professione di infermiera.

Divenne famosa nel 2020 quando squalificò Novak Djokovic agli US Open, perchè il tennista il serbo lancio una pallina non in gioco contro una terza persona (considerato “ball abuse”). Ai recenti Australian Open è stata giudice di linea della finale vinta da Jannik Sinner contro il russo Daniil Medvedev.

Sinner: "L'errore del giudice? Da accettare, ma non è semplice"

Non perde il suo fair play Jannik Sinner nonostante la sconfitta in semifinale a Montecarlo: problemi fisici e soprattutto l’errore del giudice di sedia che ha permesso a Stefanos Tsitsipas di salvarsi dal doppio break nel terzo set, hanno condizionato la partita dell’azzurro che però, in conferenza stampa, come nel suo stile, evita polemiche. "È successo e non c'è più niente che possiamo fare - le sue parole - Questa è già una cosa del passato. È difficile accettarlo, giocavo davvero bene in quel momento. Tutto stava andando nella giusta direzione tatticamente. Sfortunatamente, o per fortuna, tutti possono sbagliare. Anch’io potrei sbagliarmi». Sinner poi aggiunge: «Dopo ho avuto dei crampi, forse per quello che è successo, perché colpisce anche te e i tuoi nervi problema in testa, ed è difficile giocare. Ho comunque cercato di fare del mio meglio. Stefanos ha alzato il livello di gioco. So che avrei potuto fermare il gioco ma non è il mio lavoro, quello dell’arbitro. La sua posizione era molto favorevole, perché era la riga più facile. Ma bisogna accettarlo. Ognuno di noi fa degli errori. Bisogna prenderla con un sorriso. Ma non è facile». Poi parlando nelle sue condizioni fisiche Sinner rassicura: "Non è niente di grave. Ho giocato tante partite. Alla fine ho fatto semifinale nuovamente in un Masters 1000. Ora ho bisogno di tempo per recuperare. Madrid sarà un torneo di totale preparazione per Roma e Parigi, perché lavoreremo in palestra», ha concluso.

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