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XFactor 2023: la calabrese Sarafine è la vincitrice, forse l'ultima. Si chiude l'edizione del talent più trash e con meno... musica di sempre

Sara Sorrenti, 34 anni, calabrese di Vibo Valentia trapiantata a Bruxelles, in arte Sarafine, ha meritatamente vinto l'edizione 2023 di XFactor. Forse l'ultima in assoluto per la versione italiana del talent inventato da Simon Cowell, che ha decisamente toccato il suo punto più basso. Poi ci ha scavato sotto ed è sprofondata ancora di più. E infine ha ricoperto tutto di trash come non mai, con tutta la storia di Morgan sulla quale non torneremo. Insomma, più una telenovela d'altri tempi o una trama da opera lirica - visto che in contemporanea andava in scena il Don Carlo verdiano per la prima della Scala - che uno show basato sulla musica, che infatti è praticamente mancata per tutto l'arco del programma.

Così come gli ascolti, ormai in picchiata (nonostante il multicast in chiaro su TV8 e la riproposizione continua durante la settimana) tranne che nel primo live - perché c'era Morgan, diciamolo - e in quello immediatamente successivo alla cacciata dell'ex Bluvertigo, evidentemente per la curiosità di sentire come si sarebbero espressi gli altri giudici-mummia e la conduttrice-mummia Francesca Michielin (voto 2, degli altri tratteremo più avanti). Che invece, da veri coraggiosi, hanno aspettato un paio di puntate prima di lasciarsi andare a qualche battutaccia evitabile. Ma tant'è, parliamo di musica se ci riusciamo.

Parliamo di musica...

Parliamo di musica perché lo merita la vincitrice di questa edizione, Sarafine (voto 8), certamente favorita dall'assoluta mancanza di una concorrenza credibile per il successo finale ma che ha dimostrato puntata dopo puntata non solo di essere di un'altra categoria, ma anche di essere già pronta. Talmente pronta da non avere bisogno di un mentore, e infatti il furbo Fedez (voto 6) si è guardato bene dall'interferire, tacendo - tra lo sconcertato e l'annoiato - anche quando Sara gli ha presentato la produzione di un brano tradizionale calabrese (che tra parentesi è risultato la cosa migliore di tutta la stagione, insieme forse a qualche interpretazione della povera Angelica). Il problema è: pronta per cosa? Gli stadi, i palazzetti o piuttosto i dj set in discoteca? E sì, perché anche se Sara ha una bella voce, una solida impostazione musicale e gusti piuttosto raffinati, è certamente più una producer che una cantante. E se dobbiamo immaginarla come una futura popstar, la vedremmo più simile a David Guetta che a Marco Mengoni, giusto per nominare l'unico vincitore di XFactor che abbia mai avuto un vero successo. Lo stesso Baltimora (absit iniuria verbis), che era un producer e certamente NON era un cantante, sul palco del talent si era adattato a questa formula; Sarafine, invece, ha dimostrato che si tratta di una formula usurata e non più efficace, segnando probabilmente - come accennavamo sopra - la fine dello show di Fremantle. In tutto questo, la finale è stata forse la sua prova meno brillante, perché il medley di tre pezzi eseguiti senza interruzione ha fatalmente fatto emergere la sostanziale omogeneità delle sue produzioni - ma anche qui le va riconosciuta l'intelligenza di spaziare tra i generi per trovare brani diversissimi da riarrangiare - mentre all'inedito Malati di gioia, certamente il migliore del lotto, per certi versi sorprendente per lucidità e profondità, manca quel quid che forse con una gestazione più tranquilla, non dettata dai tempi televisivi, ne avrebbe fatto una vera hit. Bravissima, comunque.

Gli altri tre finalisti

Gli altri tre finalisti, va detto, partivano già battuti (anche se le agenzie di scommesse, evidentemente confuse dalla carenza di musica nel programma, davano leggermente favorita Maria Tomba): gli Stunt Pilots (voto 7), gli unici altri ad avere dalla loro un inedito ascoltabile e qualche buon arrangiamento da ri-mettere in mostra nel medley, non potevano certo arrivare dove non sono arrivati nemmeno i Maneskin e la sensazione è che alla fine a portarli così lontano sia stata più la loro simpatia che non la qualità della loro musica, gli altri due concorrenti invece hanno fatto praticamente la stessa cosa per tutta la durata del talent e in entrambi i casi è stata una cosa così, anzi così così. Il solito Dandy (voto 7), approdato al live con l'etichetta di cantautore, sia nelle cover che nell'inedito ha virato senza vergogna sul pop più nazionalpopolare e ha via via perso quell'identità che teneva tutto insieme nelle prime esibizioni; quanto a Maria Tomba (voto 6), tolti pigiamini e bollori adolescenziali per il povero Andrea Settembre, ha puntato troppo in alto rispetto alle sue qualità: per capirci, se cerchi di essere una nuova Lizzo o Beth Ditto e non ne hai la forza finirai per sembrare la nuova Arisa. Anche per lei un inedito veramente insulso e la convinzione che sia pure andata oltre le sue reali possibilità all'interno del programma.

I quattro giudici di questa edizione

L'accenno ad Arisa ci permette di soffermarci sui quattro giudici di questa edizione. Confermato il 10 a Morgan, e chissenefrega se non faceva tutto 'sto casino quando anziché Warner guidava la sua Sony e lui vinceva, spesso ma non sempre: quanto è emerso sulle ingerenze della produzione e sul "cartello" guidato da Fedez (voto 4 anche se ha vinto, ma come accennato sopra Sarafine non aveva e non ha avuto bisogno di un giudice) con l'amico Dargen (voto 5 perché alla fine sembrava il più dispiaciuto per il licenziamento di Morgan) ha avuto la sua conferma proprio con la composizione del lotto dei finalisti, due ciascuno per i due esponenti del suddetto "cartello". Non era mai successo - forse in qualcuna delle prime tre edizioni in Rai, quando però i giudici erano tre - anzi, solo Levante a nostra memoria era riuscita ad autoeliminarsi dalla competizione prima dell'ultimo atto. Nel caso di Ambra (voto 2) c'è anche l'aggravante di aver perso per strada ben quattro concorrenti, visto che dopo la dipartita di Morgan le erano stati affidati anche gli Astromare, e soprattutto di aver mortificato il talento della grande favorita della vigilia, quell'Angelica dotata del timbro e della profondità interpretativa migliori del lotto e che si è persa, pur con un inedito decente, nella giungla delle assegnazioni schizofreniche della sua giudice.

Due domande

Chiudiamo con due domande a Fremantle e Sky, sulle quali dovrebbero riflettere bene prima di buttarsi nuovamente nell'azzardo di rifare XFactor nella prossima stagione: Morandi superospite e Myss Keta nella manche dei duetti in finale? Veramente?

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