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Green Pass: a Roma disordini alla manifestazione. Scontri con la polizia a Parigi

Disordini durante la manifestazione contro il green pass a Roma. Le forze dell’ordine sono intervenute disperdendo i manifestanti anche con l’utilizzo dei mezzi blindati.

L’intenzione dei manifestanti sarebbe quella di dirigersi sotto la sede Rai di viale Mazzini: «In migliaia in corteo sotto la Rai. Giornalisti terroristi, no al green pass. Libertà», fa sapere Giuliano Castellino, leader romano di Forza nuova, che sta guidando la manifestazione.  Gli attimi di tensione si sono registrati quando i manifestanti volevano partire in corteo verso via del Corso e sono subito rientrati grazie a una mediazione. Alcuni gruppi hanno lasciato la piazza: tra questi, quello partito in corteo diretto a piazza Mazzini accompagnato dalle forze dell’ordine.

Svastiche e stelle di David, per i no vax "il green pass è dittatura"

«Non vaccinati = ebrei». E ancora svastiche, stelle di David e la parola 'dittaturà scandita come slogan. Addirittura la richiesta di una nuova Norimberga. Nelle piazze anti green pass serpeggia il paragone che in più di un’occasione ambienti contrari ai vaccini hanno azzardato tra la discriminazione subita dagli ebrei durante la Shoah e quella che secondo gli anti vax introdurrebbe il certificato verde per i non vaccinati. A Napoli come a Genova e Roma in tanti hanno sfilato con appuntate sulle magliette delle stelle di David per ricordare le famigerate stelle gialle di stoffa che gli ebrei furono costretti a mostrare con il varo delle leggi razziali durante il nazismo. Un marchio distintivo che precedette e accompagnò tutta la persecuzione. Un segno doloroso che ora il popolo no vax mutua e di conseguenza appella tutte le disposizioni anti covid, prima le mascherine poi il lockdown e ora il green pass come frutto di una «dittatura». Proseguendo ancora con la simbologia nazista, in piazza cartelli mostravano il green pass accostato a svastiche proprio per sottolineare quello che è considerato un "atteggiamento discriminatorio e lesivo della libertà costituzionale da parte del governo». In alcune piazze si è levato anche il grido "Norimberga, Norimberga", anche qui lugubre richiamo al processo ai gerarchi del Reich dopo la seconda guerra mondiale. A Roma il paradosso: accanto alle svastiche e al grido di "dittatura" ha sfilato anche l’estrema destra. Già nei giorni scorsi la comunità ebraica era intervenuta per stigmatizzare il parallelo offensivo e improprio Shoah - Green pass.

«Sta montando un clima di odio e di intolleranza molto pericoloso. Far riferimento alla Shoah con tanta superficialità, è un segnale di forte allarme. La politica inizi a moderare i toni», aveva detto la presidente della Comunità Ruth Dureghello. E anche un sopravvissuto alla Shoah come Sami Modiano, una vita spesa a ricordate gli orrori dei campi di sterminio, è dovuto intervenire per dire che «è un paragone inaccettabile, la stella gialla è stato dolore, ha significato abbandonare la propria casa, è stata sofferenza. Nulla di ciò che ho visto è uguale a tutto questo, nulla». Il parallelo sdoganato dalle piazze anti vax oggi in realtà ha all’origine un padre filosofico: infatti l’accademico Giorgio Agamben, suscitando non poche prese di posizione contrarie, in un articolo dal titolo 'Cittadini di seconda classè introduce il paragone sostenendo che «la tessera verde costituisce coloro che ne sono privi in portatori di una stella gialla virtuale».

Proteste anti-pass, scontri manifestanti-polizia a Parigi

Tafferugli si sono verificati nel pomeriggio a Parigi tra i manifestanti che avevano partecipato poco prima ai cortei contro il pass sanitario e la polizia nella zona degli Champs-Elysées. Circa 200 persone hanno eretto barricate e lanciato proiettili di gomma contro la polizia che ha risposto con i lacrimogeni e i cannoni ad acqua, mentre i turisti camminavano lungo il viale e i negozianti abbassavano le saracinesche. La polizia è poi riuscita a disperdere i manifestanti. I cortei anti-pass si sono tenuti in tutta la Francia: secondo il ministro degli Interni, sono stati 161.000 i partecipanti, di cui 11.000 a Parigi.

Proteste anti-vaccino,scontri polizia-dimostranti ad Atene

Violenti scontri si sono verificati ad Atene tra la polizia e i manifestanti che protestavano contro le vaccinazioni anti-Covid obbligatorie per alcune categorie. Lo riferisce il Guardian. I poliziotti hanno usato i gas lacrimogeni e i cannoni ad acqua per disperdere le persone, almeno 4mila, che si erano radunate nel centro della capitale greca per opporsi alle vaccinazioni obbligatorie di alcuni lavoratori, come il personale sanitario e infermieristico. Un funzionario della polizia, ha detto che alcuni manifestanti hanno lanciato molotov, spingendo la polizia a rispondere con i lacrimogeni.

 

Covid, da Milano a Palermo: migliaia in piazza in tutta Italia contro il Green Pass

In migliaia in piazza in tutta Italia per dire «No Green Pass». Tremila persone a Roma, dove ci sono stati disordini, cinquemila a Torino, cinquecento ad Aosta, mille ad Alessandria e Bologna, duemila a Cagliari, duecento a Saluzzo, altre migliaia a Milano e poi ancora a Genova, Lecce, Cremona, Messina e in altre località da un capo all’altro della Penisola hanno aderito alla mobilitazione lanciata attraverso un tam-tam su social e canali Telegram contro quella che senza mezzi termini è stata definita «dittatura» con tanto di paragoni al nazismo. Foto di Mario Draghi con i baffetti à la Hitler esibite a Milano e Torino, dove l’urlo che ha raccolto i maggiori consensi è stato «Norimberga Norimberga» con evidente riferimento ai processi ai gerarchi dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Poi stelle di David con la scritta «non vaccinati = ebrei» e cartelli con le svastiche. I dimostranti di Cagliari si sono esibiti in un funambolismo storico srotolando una striscione che paragonava il Green pass all’Ahnenpass, il passaporto ariano introdotto in Germania nel 1933.

"Sentire pronunciare parole come "schiavitù" e "truffa del Covid"- interviene Licia Ronzulli, vicepresidente di Forza Italia al Senato - mi fa rabbrividire. Secondo questi irresponsabili, 130 mila morti forse li abbiamo solo sognati». Francesco Boccia, deputato e responsabile Enti locali del Pd, esprime «amarezza» per «la mancanza di rispetto verso chi ha perso la vita, verso chi è stato in terapia intensiva, verso medici e infermieri che continuano a sacrificarsi per curare chi arriva in ospedale». Raduni e cortei si sono inseriti nel solco di una mobilitazione internazionale, animata da collettivi chiamati World Wide Demonstration e World wide rally for freedom , che oggi ha visto scendere in piazza gente in diversi Paesi del mondo come la Francia, dove a Parigi ci sono stati scontri tra dimostranti e polizia, e l’Australia, anche qui teatro di disordini e arresti. In tutta Italia tra la folla pensionati, artigiani, lavoratori dipendenti. Anche alcuni ristoratori preoccupati per le ricadute economiche per l’obbligo del green pass che scatterà il 6 agosto: «Non sono contro il vaccino, ma il green pass è un danno per l’economia. In molti rischiamo di fallire», ha detto il proprietario di un locale che manifestava a Roma.

Una galassia composita quella dei «no green pass» che incita alla disobbedienza e a «non scaricare il certificato verde», che «si batte per la libertà, una galassia alla quale si sono mescolati militanti di CasaPound e Forza Nuova, il cui leader romano, Giuliano Castellino, ha sottolineato di essere sceso in piazza anche se in teoria non avrebbe dovuto, visto che si trova sotto sorveglianza speciale. «Ma dovevo esserci», ha chiosato. E proprio a Roma si sono vissuti attimi di tensione sfociati in disordini a piazza del Popolo con le forze dell’ordine intervenute anche con i mezzi blindati per disperdere i manifestanti che volevano partire in corteo verso via del Corso. La tensione è rientrata ma un gruppo si è comunque staccato improvvisando un corteo. A Torino sono stati notati degli attivisti dei centri sociali arrivati alla chetichella, e su Telegram qualcuno ha detto di avere notato una bandiera anarchica a Firenze. Non sono mancate le contestazioni ai giornalisti. La parola d’ordine era di ignorarli ma a Milano è volato qualche spintone. E a Pescara alcuni esponenti di Forza Italia che stavano raccogliendo firme per il referendum sulla giustizia sono stati aggrediti.

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