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Scontri al sit-in no Green pass di Roma, assalto alla sede Cgil: 13 arresti

Sono 38 gli appartenenti alle forze dell’ordine rimasti feriti negli scontri di Roma. Tra questi un dirigente della questura che ha riportato la frattura di una costola e un operatore della polizia scientifica a cui è stato fratturato uno zigomo. Lo rende noto la Questura. Durante i servizi preventivi alla manifestazione - sottolinea la questura - sono stati intercettati ed identificati 600 manifestanti provenienti da Reggio Emilia, Padova, Mantova, Brescia, Verona, Torino, Milano, Bergamo, Pesaro Ancona, Firenze, Trieste, Bolzano, Modena, Treviso, Rovereto ed Arezzo. Controllati 56 minivan e 5 pullman e numerose moto.

I FATTI DI SABATO

Tafferugli e tensioni con la polizia durante la manifestazione dei No Green pass a Roma. Dopo un lancio di oggetti (soprattutto sedie) contro le forze dell’ordine in piazza del Popolo, i manifestanti si sono riversati in piazzale Flaminio bloccando il traffico. Alcune centinaia si sono diretti verso Palazzo Chigi. Diversi col il volto coperto, tra loro anche esponenti di Forza Nuova, con le bandiere tricolore.

Le prime tensioni si sono verificate all’altezza di Porta Pinciana, quando un gruppo diretto a Villa Borghese, avrebbe deciso di dar vita a un corteo non autorizzato. I manifestanti, respinti dalle forze dell’ordine, si sono scagliati contro gli agenti cercando di sfondare il cordone. Due di loro sostengono di essere stati «investiti da un blindato intervenuto sul posto».

«Libertà, libertà...» e «assassini». Sono stati questi i cori dei manifestanti davanti alla sede della Cgil a Corso d’Italia, tra Porta Pinciana e Villa Borghese, dopo aver sciolto il sit-in no-Vax e no Green Pass di  piazza del Popolo, al centro di Roma. Sotto la sede del sindacato dei lavoratori, anche il leader romano di Forza Nuova Giuliano Castellino. I manifestanti, dopo aver provato a entrare nella sede del sindacato dei lavoratori e aver distrutto una finestra, hanno chiesto di poter parlare con il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Altre persone insieme al leader romano di Forza Nuova Giuliano Castellino si sono poi spostate a via Veneto dove, dopo essersi svincolati dalle forze dell’ordine, si sono diretti verso piazzale Brasile. Con Castellino che sarebbe rimasto a ferito alla testa.

Assalto alla sede della Cgil

«L'assalto alla sede della Cgil nazionale è un atto di squadrismo fascista. Un attacco alla democrazia e a tutto il mondo del lavoro che intendiamo respingere. Nessuno pensi di far tornare il nostro Paese al ventennio fascista». Lo afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che ha convocato d'urgenza l’assemblea generale della Confederazione per decidere tutte le iniziative necessarie.

Cortei anche a Milano, un arresto e 57 denunce

L’attività svoltasi a Milano in occasione del corteo di circa 5mila persone riunitesi senza preavviso, che ha attraversato il centro cittadino tentando, senza riuscirvi, di bloccare la circolazione dei treni in Stazione Centrale, ha portato la Polizia di Stato ad arrestare una persona e a denunciarne 57. Lo comunica la Questura del capoluogo lombardo.
Un 25enne milanese, mentre si allontanava all’interno della metropolitana linea rossa Porta Venezia, è stato arrestato per aver colpito violentemente alla schiena, davanti alla stazione Centrale, un poliziotto in servizio che ha riportato una prognosi di 7 giorni. Altre 48 persone (di cui quasi la metà espressione di gruppi d’area) verranno denunciate all’autorità giudiziaria per interruzione di servizio pubblico e violenza privata. E ancora, 6 persone verranno denunciate, oltre che per i reati di cui sopra, anche per istigazione a disobbedire alle leggi e per manifestazione non preavvisata.
Altre 3 persone denunciate, infine, oltre che per gli art. 340 (Interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità), 415 (Istigazione a disobbedire alle leggi), 610 (violenza privata) cp e 18 TULPS (manifestazione non prevista) di cui sopra, rispettivamente anche per i reati di oltraggio a pubblico ufficiale, rifiuto d’indicazioni sulla propria identità e resistenza a pubblico ufficiale.

Tutto dopo quanto successo sabato quando, per la dodicesima settimana consecutiva dallo scorso 24 luglio, i manifestanti 'no Green pass' milanesi hanno deciso di ritrovarsi in piazza Fontana a protestare contro le restrizioni del governo per i non vaccinati. Alcuni degli organizzatori, guidati da Gianluigi Paragone, leader di Italexit che meno di una settimana fa ha sfiorato l'elezione con il suo partito in Consiglio Comunale a Milano, hanno provato a convincere i manifestanti a limitare la protesta alla piazza con un sit in.

Proposta bocciata dal grosso della manifestazione che ha risposto con il coro 'corteo, corteo'. Poco prima delle 18, quindi, il grosso dei manifestanti ha eluso lo sbarramento delle forze dell’ordine e ha iniziato la sua marcia aggirando piazza Duomo e dirigendosi verso piazza Missori e corso di Porta Romana, apparentemente senza una meta ben precisa. Tra gli striscioni in testa al corteo uno che recita «La scienza non obbliga: dimostra» e un cartello che dice "Dimissioni subito da chi ha venduto l’Italia e tradito il popolo italiano».

Draghi: "Condannare sempre le violenze"

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi «condanna le violenze che sono avvenute in varie città italiane. Il diritto a manifestare le proprie idee non può mai degenerare in atti di aggressione e intimidazione». Così una nota di Palazzo Chigi. Il Governo «prosegue nel suo impegno per portare a termine la campagna di vaccinazione contro il COVID-19 e ringrazia i milioni di italiani che hanno già aderito con convinzione e senso civico».

Il ministro Lamorgese: "Violenze intollerabili"

Le forze di polizia «hanno agito con equilibrio e professionalità» in una giornata difficile in cui ci sono stati «intollerabili atti di violenza anche contro sedi delle istituzioni» in cui si è ravvisata una «inquietante carica eversiva». Lo dice il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese dopo la manifestazione dei no green pass che ha assediato il centro di Roma.

Tredici arresti, anche Fiore e Castellino di Forza nuova

Sono 13 in tutto le persone arrestate nel corso della notte tra sabato e domenica per essere state coinvolte negli scontri di ieri a Roma. Fra loro i vertici di Forza Nuova. Tra i 13 arrestati per gli scontri nel centro di Roma ci sono anche Roberto Fiore e Giuliano Castellino, rispettivamente leader nazionale e leader romano di Forza Nuova. Castellino era già stato fermato e portato in questura nella serata di sabato. Arrestati pure la promotrice della manifestazione, P.T, 39 anni, ed A.L., 65 anni, ex appartenente ai Nuclei armati rivoluzionari. Lo rende noto la Questura di Roma. I reati ipotizzati al momento sono, tra gli altri, quelli di danneggiamento aggravato, devastazione e saccheggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. La posizione di queste persone è al vaglio della procura di Roma. Sei persone sono state arrestate in fragranza, altre sei, fra i quali gli appartenenti a Forza Nuova, nella notte con arresto differito.

La reazione dei sindacati: "Contro fascismo scendiamo in piazza"

«Cgil, Cisl e Uil organizzeranno sabato 16 ottobre a Roma, una grande manifestazione nazionale e antifascista per il lavoro e la democrazia». Lo affermano i segretari generali delle tre Confederazioni sindacali, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pier Paolo Bombardieri. «L'assalto squadrista alla sede nazionale della Cgil - aggiungono i tre leader sindacali - è un attacco a tutto il sindacato confederale italiano, al mondo del lavoro e alla nostra democrazia. Chiediamo che le organizzazioni neofasciste e neonaziste siano messe nelle condizioni di non nuocere sciogliendole per legge».

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