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G20 a Roma, Mattarella: "Non c'è più tempo, il mondo ci guarda"

"Dobbiamo assicurare un futuro ai giovani". Per i leader a cena al Quirinale le prelibatezze del Made in Italy

Il mondo ci guarda, miliardi di persone attendono risposte: è il tempo di agire. Con questo appello ai leader del mondo si chiude la prima giornata del G20 sotto la presidenza italiana.

Non poteva essere più solenne il contesto nel quale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lanciato il suo grido d'allarme. Fuori dai tecnicismi che toccano ai leader, il capo dello Stato dal Quirinale ha voluto toccare le corde più profonde dei capi di Stato e di Governo, tutti riuniti nel Salone delle Feste, con un discorso semplice e diretto: "Il momento è questo. Gli occhi di miliardi di persone, di interi popoli, sono puntati su di noi e sui risultati che sapremo conseguire. Sono fiducioso che i nostri Paesi risponderanno all'appello che viene dall'opinione pubblica mondiale. Ne saremo all'altezza se riusciremo a ritrovare il filo della collaborazione e il senso della responsabilità che l'odierna e crescente interdipendenza tra popoli e nazioni del pianeta ci impone", ha detto Mattarella poco prima di un'affollatissima cena al Quirinale che ha visto due tavolate (in due saloni diversi) ospitare i capi di Stato e di governo.

"Numerose sono le urgenze di fronte alle quali ci troviamo e le risposte non sono procrastinabili", ha aggiunto. Un discorso tutto dedicato ai giovani verso i quali, ha spiegato, "siamo tutti debitori". "Non possiamo evadere la nostra responsabilità di fornire risposte. Lo dobbiamo alle aspirazioni a un mondo più giusto e migliore che vengono anzitutto dai nostri stessi concittadini. Lo dobbiamo ancor più alle nuove generazioni, alle quali va assicurato un futuro", ha ribadito. E per centrare l'obiettivo c'è un solo modo, ridare vita ad un nuovo modello di multilateralismo prendendo atto quanto la governance globale sia affievolita: "Il multilateralismo e la cooperazione rappresentano le sole risposte concrete ed efficaci alle difficoltà e alle tensioni che attraversano il pianeta".

Si è chiusa quindi al Quirinale la già intensa giornata dei leader e delle delegazioni che in serata hanno potuto ammirare stupiti il concentrato di opere d'arte raccolte nel Palazzo che fu anche dei papi, un magnifico compendio della storia d'Italia degli ultimi cinque secoli. In questo scenario Sergio Mattarella ha accolto i tanti ospiti nella sala di rappresentanza, salutandoli uno ad uno in un'interminabile sfilata che ha messo a dura prova il cerimoniale e la sicurezza. Oltre 120 gli ospiti della cena offerta dal presidente della Repubblica. Tanti che, in era di pandemia e distanziamento, sono stati distribuiti in due sale e due enormi tavolate. Circa 60 i leader e le first lady (ma anche due first gentlemen, Joachim Sauer, marito della cancelliera Angela Merkel, e Heiko von der Leyen, sposo della presidente della Commissione Europea, Ursula) seduti nel salone delle Feste; gli altri 60, in prevalenza ministri degli Esteri e delle Finanze, accomodati nella sala del Bronzino che prende il nome dall'importante gruppo di arazzi che ornano le pareti, alcuni dei quali tessuti su disegno del celebre pittore fiorentino Agnolo Bronzino.

Dopo il breve saluto di Mattarella, i big del mondo si sono potuti concentrare su altre prelibatezze del Made in Italy: salmone marinato all'aneto con polvere di olive come antipasto. Risotto alla zucca per primo e filetti di spigola con verdure provenienti dalla tenuta di Castelporziano come secondo. Sfoglia di pomodoro, sedano di rapa e cuori di carciofo con patate farcite, per contorno. Una crema di mandarino al vapore per chiudere con un tocco squisitamente mediterraneo.

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