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Alice Scagni uccisa dal fratello: colpita con almeno 17 coltellate

Alice Scagni, la donna uccisa ieri sera nel quartiere residenziale di Quinto a Genova dal fratello Alberto, è stata colpita da almeno 17 coltellate. È quanto emerso dalla prima ricognizione fatta sul corpo dal medico legale Sara Lo Pinto che nei prossimi giorni effettuerà l'autopsia.

Alice Scagni, la donna uccisa ieri sera nel quartiere residenziale di Quinto a Genova dal fratello Alberto, è stata colpita da almeno 17 coltellate. È quanto emerso dalla prima ricognizione fatta sul corpo dal medico legale, Sara Lo Pinto, che nei prossimi giorni effettuerà l'autopsia. La donna era sposata e aveva un figlio di un anno e quattro mesi. Secondo le prime informazioni raccolte dagli investigatori della squadra mobile, coordinati dalla procura, Alberto Scagni avrebbe colpito dopo l’ennesima richiesta di soldi alla sorella. L’uomo, 42 anni, era disoccupato. I rapporti con Alice erano tesi da tempo. Scagni, leggendo i suoi post sui social, stava covando da settimane rancore ma anche una forma di mania persecutoria: era convinto che qualcuno lo spiasse, tanto che aveva anche fatto bonificare il suo appartamento a Sampierdarena da eventuali microspie. Un paio di giorni fa aveva pubblicato una sua foto con alle spalle una mazza da baseball e un coltello.

Alberto Scagni avrebbe bruciato la porta di casa della nonna

Alcuni giorni prima di uccidere la sorella Alice, Alberto Scagni avrebbe bruciato la porta di casa della nonna. L’anziana abita nello stesso palazzo del nipote, a Sampierdarena, e sarebbe stata lei stessa a indirizzare gli agenti verso il nipote. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e le volanti. L’incendio non ha provocato feriti ma solo un danno alla porta. La polizia sospetta che a dare fuoco sia stato Scagni visto che da giorni creava problemi nel condominio.

Nell’ultimo periodo aveva problemi psicologici e di alcol

Scagni nell’ultimo periodo aveva problemi psicologici e di alcol. Da gennaio aveva iniziato a pressare sempre di più la sorella, mandandole continui messaggi su facebook e sui social. Il movente economico è quello più accreditato dagli investigatori. La sorella era l’unica, a quanto pare, ad avere aiutato il fratello. Negli ultimi tempi, però, la donna e il marito avrebbero iniziato a non sostenerlo più economicamente.

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