Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Terremoto Berlusconi, la Meloni è furiosa e punta a chiudere subito. Sabato il Governo? ECCO I NOMI

Stare zitti e lavorare. Sodo. Per chiudere al più presto e arrivare al giuramento magari già sabato. Per evitare che salti il banco. Ma ora, a maggior ragione, a decidere sarà lei. Giorgia Meloni rimane chiusa per tutto il giorno negli uffici di Fdi a Montecitorio. Quel «siamo a un ottimo punto» sulla squadra pronunciato di prima mattina vacilla a sera, dopo il terremoto scatenato dalle parole di Silvio Berlusconi sui rapporti con Vladimir Putin e l’insistenza per avere Elisabetta Casellati al dicastero di via Arenula. Parole che hanno provocato «stupore» e anche "preoccupazione" nei vertici di Fdi e che a qualcuno fanno dire che ora «niente è più scontato». La leader, dice chi le ha parlato in queste ore, è furiosa. Non si aspettava, dopo l’incontro di via della Scrofa, l’ennesimo strappo del Cavaliere. Che ha iniziato con l'attacco sulla distribuzione dei collegi e ha proseguito in questi ultimi giorni in una sorta di «escalation» con la lista della spesa dei ministri, la pretesa di avere Elisabetta Casellati alla Giustizia.

E ora i ragionamenti su Putin. L’obiettivo, ripetono i colonnelli di Fdi, è quello di stilare una lista «di alto profilo», e la determinazione in queste ore, è il ragionamento che si fa, non è certo venuta meno, anzi. Ma al momento non sarebbe più nemmeno certo, azzarda qualcuno, che si andrà tutti insieme alle consultazioni al Quirinale che - si teme in casa Fdi - avrebbe buone ragioni per essere irritato dalle intemperanze di uno dei leader del centrodestra. Meloni, ragionano i suoi, è «generosa» e farà comunque in modo che tutte le anime della maggioranza siano rappresentate nella squadra che presenterà al Colle se riceverà l'incarico - si ipotizza venerdì appena Mario Draghi farà rientro da Bruxelles dopo il Consiglio Europeo - per formare un governo. Ma la lista solo allora andrà indicata. Finora, osservano i collaboratori della premier in pectore, sia Fdi sia la Lega non hanno fatto altro che definire una «sgrammaticatura istituzionale» i vari totoministri. Sgrammaticatura esercitata palesemente da Berlusconi che, a più riprese, ha dato elenchi di nomi, senza considerare che ha continuato a insistere sulla casella della Giustizia per Elisabetta Casellati nonostante l'intesa di via della Scrofa fosse di tutt'altra natura. Meloni vuole Carlo Nordio come Guardasigilli. A Casellati sarà destinata quella delle Riforme. Ma ora sulla lista deciderà lei, garantiscono i suoi, di sponda con Sergio Mattarella che guarderà in particolare ai ministeri chiave - Economia, Difesa, Interni ed Esteri, a cui dovrebbe approdare proprio il coordinatore di Fi Antonio Tajani. Quello che è fatto è fatto, insomma, e ora, ragionano a Fratelli d’Italia, Berlusconi non avrà più la forza di imporre alcun nome. Anche perché il tempo stringe e passarlo a risolvere gli incidenti creati dagli alleati rende il percorso ancora più faticoso. E sopratutto rischioso. «Non so se ce la faremo, ma se c'è qualcuno che ce la può fare quella è Giorgia Meloni» assicura il presidente del Senato Ignazio La Russa, che continua ad andare e venire dagli uffici di Montecitorio. In silenzio. Oltre alla squadra, ci sono le questioni urgenti che il nuovo governo dovrà affrontare: la partita del gas (per il quale non sarebbe tramontata l’idea di trovare un ruolo per il ministro uscente Roberto Cingolani) sembra prendere una buona piega in Europa. Consentire di usare i fondi di coesione, peraltro, potrebbe semplificare anche la scrittura della manovra. I contatti con Draghi, «costanti e buoni» li definiscono da Fdi, hanno fin qui consentito di studiare a fondo il dossier. Il premier uscente invierà alle Camere solo una informativa, niente comunicazioni con voto in questo momento di passaggio, e venerdì chiuderà a Bruxelles la sua esperienza alla guida del governo. E nel weekend, non si esclude più in ambienti parlamentari, potrebbe scambiare la campanella con Meloni per il tradizionale passaggio delle consegne.

La squadra di governo comincia a prendere forma, al netto delle richieste e dei ripensamenti di Silvio Berlusconi.Giorgia Meloni sta definendo la lista che potrebbe presentare al Capo dello Stato anche in settimana.

ECONOMIA: il nome più quotato resta quello di Giancarlo Giorgetti dopo l’indisponibilità, che al momento non sarebbe cambiata, di Fabio Panetta
ESTERI: l’indicazione è quella di Antonio Tajani,. In dubbio la carica di vicepremier
DIFESA: in pole l’ex presidente del Copasir Adolfo Urso (che qualcuno vedrebbe anche al Mise)
INTERNO: in quota leghista potrebbe però andare a un tecnico. Il nome in pole è quello di Matteo Piantedosi, già capo di gabinetto quando al Viminale c'era Matteo Salvini
GIUSTIZIA: Il candidato resta Carlo Nordio
SVILUPPO ECONOMICO: si parla di Guido Crosetto (ma in corsa ci sarebbe appunto anche Urso). Da vedere se tornerà al Mise la delega per l’energia, ora al Mite.
TRANSIZIONE ECOLOGICA: qui si fa il nome di Gilberto Pichetto, o in alternativa sempre quello di Crosetto
P.A.: Pichetto potrebbe anche essere il nome di Fi per la pubblica amministrazione, dopo che Alessandro Cattaneo, dato in corsa per un ministero, è diventato capogruppo di Fi alla Camera.
INFRASTRUTTURE: dicastero che dovrebbe andare a Matteo Salvini. Anche per lui in dubbio la carica di vicepremier.
POLITICHE AGRICOLE: finora è sempre stato attribuito alla Lega, con Gian Marco Centinaio, ma si ipotizza nelle ultime ore anche un tecnico
RIFORME: Elisabetta Casellati
AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE: Roberto Calderoli
RAPPORTI CON IL PARLAMENTO: si è sempre parlato di Maurizio Lupi ma le quotazioni sarebbero in calo nelle ultime ore
UNIVERSITA': Annamaria Bernini
LAVORO: andrebbe a un tecnico in quota Fdi, la presidente dei consulenti del lavoro Marina Calderone
BENI CULTURALI: Alberto Barachini o in alternativa Giordano Bruno Guerri
FAMIGLIA E NATALITA': andrebbe alla leghista Simona Baldassarre
POLITICHE GIOVANILI E SPORT: Chiara Colosimo di Fdi
SALUTE: resta il derby tra Francesco Rocca e Guido Bertolaso, ma spunta anche il nome di Francesco Franceschi responsabile del pronto soccorso del Policlinico Gemelli
ISTRUZIONE: tra le altre, ipotesi Giuseppe Valditara
TURISMO: si parla di Daniela Santanchè
AFFARI EUROPEI: in pole Raffaele Fitto
MEZZOGIORNO: Nello Musumeci
DISABILITA': Anche per questo dicastero si fa il nome di Simona Baldassarri

Caricamento commenti

Commenta la notizia