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Alluvione in Emilia Romagna, si aggrava il tragico bilancio: 14 morti

Si aggrava pesantemente il bilancio dell'alluvione in Emila Romagna che sale a 14 morti. Altri tre morti sono stati individuati nel Ravennate dopo l’alluvione dei giorni scorsi. A Sant'Agata sul Santerno sono morti un anziano allettato trovato in casa e una donna al momento non identificata mentre in un’abitazione di Castel Bolognese è stato trovato il corpo di un uomo che sembra non sia voluto andare via all’arrivo delle acque. Risulta inoltre una persona dispersa a Boncellino.

Nel pomeriggio, due agricoltori - marito e moglie di 73 e 71 amni - sono stati trovati morti nel loro appartamento di Russi, comune del Ravennate, nelle scorse ore invaso dall’acqua a causa dell’alluvione. A lanciare l’allarme già ieri sui social era stato il figlio che non riusciva più a contattare i due. Tra le ipotesi, si pensa che fossero tornati in casa forse per recuperare un elettrodomestico. Al vaglio le cause esatte del decesso. Non si esclude neppure una morte per folgorazione.

Tra la notte e la mattinata due centri importanti della provincia di Ravenna come Lugo e Cervia sono stati allagati. Nel primo caso l’acqua ha cominciato a risalire dalla parte sud della pianura, lato via Emilia, per le esondazioni del Senio e del Santerno, che scorrono il primo ad ovest e il secondo a est della città, ed è arrivata in centro storico. A Cervia molte vie sono piene d’acqua. Ordini di evacuazione sono scattati anche per altri territori del Ravennate: Villanova, Filetto, Roncalceci. Evacuazioni in corso ancora anche a Castel Bolognese, sempre provincia di Ravenna, dove si è registrato un problema di assenza di acqua potabile. Il Comune ha distribuito l'acqua dove ha potuto e al palazzetto dello sport è arrivata un'autobotte.

Faenza, ieri una delle realtà più colpite dall’inondazione del Lamone, si è risvegliata nel fango. Sotto un cielo grigio, con la speranza che almeno oggi non cada una goccia. Si va in bici per le strade, tante due ruote che si muovono lentamente, con attaccate buste e borsoni, scarponi sporchi e pantaloni arrotolati. Il confine tra fango e acqua è sottile e via Lapi è ancora un fiume.

Giovani si organizzano in chat, in strada a Cesena per spalare fango

A Cesena, con un passaparola via chat, diversi giovani sono scesi in strada per spalare e aiutare. Dopo l'esondazione del Savio, i cittadini si rimboccano le maniche per ripulire strade e abitazioni. A darsi da fare soprattutto i giovani, muniti di badili, che si sono organizzati sulle chat e tra gruppi di amici per spalare il fango. Tra i gruppi Telegram utilizzati vi è 'Sos Cesena', già impiegato prima dell’attuale emergenza per piccole necessità di ogni tipo. Nelle ultime ore si è trasformata nella chat di richieste di aiuto per lavori post-emergenziali, come lo sgombero di cantine e vani allagati dal materiale inzuppato d’acqua. C'è chi avvisa di anziani con elettrodomestici da buttare, chi si offre per portare cibo, secchi per portare via l’acqua, coperte.

Smottamento e code sulla A1 a Sasso Marconi

Decine sono le strade interrotte o chiuse per frane o allagamenti in provincia di Bologna. Uno smottamento ha creato problemi sull'A1 verso Firenze, con lunghe code (fino a 15km) tra Sasso Marconi e la Direttissima: Aspi ha ripristinato il traffico su due corsie.

Danni per miliardi di euro, martedì lo "stato di calamità" in Cdm

«La portata della devastazione del maltempo è quella di un altro terremoto: saranno danni quantitativamente minori, ma saranno di qualche miliardo di euro. Come per il terremoto ricostruiremo tutto», ha detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini che oggi incontrerà il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto. Al Consiglio dei ministri di martedì 23 maggio «verrà deliberato lo stato di calamità» per le zone colpite dall’alluvione e «si risponderà ai primi interventi. E' già stato annunciato il blocco dei mutui e delle riscossioni tributarie», ha detto il ministro. Secondo il monitoraggio di Coldiretti sono finite sott'acqua oltre cinquemila aziende agricole.

La catastrofe

Una quantità di pioggia mai vista, che in poche ore ha fatto salire il livello dei fiumi fino a farli esondare. Praticamente tutti i corsi d'acqua che si trovano fra Rimini e Bologna, ventuno in totale, fra la serata di ieri e la mattina di oggi hanno rotto gli argini o sono esondati allagando vaste zone della Romagna. È finita sott'acqua Faenza, una parte di Cesena e di Forlì e molti altri grandi centri abitati. In alcune zone, in pochi minuti l'acqua è salita, raggiungendo anche i primi piani delle case. Sono morte nove persone che non sono riuscite a mettersi in salvo e sono rimaste intrappolate nei piani bassi delle case o nelle automobili. La furia delle esondazioni è stata impetuosa: una delle vittime, una donna di Ronta di Cesena, è stata ritrovata in mattinata sulla spiaggia di Cesenatico. Il Savio ha trascinato il cadavere per venti chilometri in poche ore.

E così, in tutta la Romagna, è stata una giornata di angoscia e di soccorsi frenetici, per cercare di riuscire a salvare tutte le persone in difficoltà e raggiungere quelle che non si trovavano. Un'impresa resa particolarmente complicata anche dai continui blackout alle linee elettriche e telefoniche, con molte strade raggiungibili solo con i gommoni e con una vasta area isolata dal resto d'Italia: treni fuori servizio, autostrada per quasi tutto il giorno impercorribile, moltissime strade chiuse. L'allerta rossa era stata diramata da giorni e la perturbazione violentissima era attesa: le aree più a rischio sono state fatte evacuare, le persone invitate a salire ai piani alti delle case. Migliaia di persone hanno lasciato le abitazioni. La realtà, però, ha superato le peggiori previsioni: anche perché la pioggia (in alcune aree è caduto in 36 ore più del doppio dell'acqua che di solito fa in media nel mese di maggio) è arrivata su un terreno già messo a dura prova dall'alluvione di due settimane fa.

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