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Meloni al G20: "Devastante l'impatto della guerra, no a ricatti sull'energia"

«Quando l’Indonesia ha assunto la Presidenza del G20 era impossibile prevedere che la Russia avrebbe invaso l’Ucraina e il devastante impatto che ciò avrebbe avuto sull'ordine mondiale e sulle nostre economie». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo discorso al vertice. «Per riuscire nella sua missione, il G20 deve avere il coraggio di confrontarsi con le sfide più difficili in agenda, a partire dalle conseguenze del conflitto ucraino in ambito economico, energetico e alimentare che stanno investendo tutti e stanno senza dubbio colpendo in maniera preponderante i Paesi in via di sviluppo».

«Presidente Widodo - ha poi aggiunto rivolgendosi al presidente indonesiano -, l’anno scorso a Roma nessuno avrebbe pensato che si sarebbe arrivati a questo, con la guerra, la crisi alimentare e l’emergenza energetica. Ma non abbiamo permesso a nessuno di intimidirci». «Abbiamo reagito e abbiamo continuato a lavorare insieme. Non solo su energia e cibo, ma anche su tante altre sfide: la difesa dell’ambiente, il contrasto ai cambiamenti climatici, infrastrutture più efficienti, un’istruzione di qualità, assistenza sanitaria per tutti. Le generazioni future meritano un mondo migliore e tutti noi abbiamo il dovere di lavorare in questa direzione». «L'Italia, insieme all’Ue - ha concluso -, sta intervenendo per fare fronte alla spropositata e sproporzionata crescita dei prezzi dell’energia, per aumentare la produzione nazionale e accelerare la diversificazione delle fonti di approvvigionamento.

Lavrov, necessarie garanzie per rinnovare accordo sul grano

"Per rinnovare l’accordo sull'esportazione del grano ucraino sono necessarie garanzie che gli ucraini non utilizzeranno i canali riservati alle navi mercantili per condurre nuove azioni militari e che anche la Russia possa esportare il suo grano e i suoi fertilizzanti". Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov intervenendo al G20.

Macron vuole proseguire i contatti con Putin

Intanto lo stesso Lavrov, che ha margine del vertice di Bali ha avuto due colloqui distinti con il capo dell’Eliseo e il cancelliere tedesco Scholz, ha aggiunto che "il presidente francese Macron ha confermato la sua intenzione di continuare i suoi contatti con il leader del Cremlino, Vladimir Putin, per trovare una soluzione al conflitto in Ucraina". A entrambi, ha riferito Lavrov, è stato detto che "l'Ucraina sta ostacolando il processo negoziale con la Russia". Lo riporta Ria Novosti.

Il mondo sa che Usa hanno provocato guerra Ucraina

"Nonostante le dichiarazioni degli Stati Uniti al G20, altri Paesi rimangono convinti che il conflitto in Ucraina sia stato provocato da Washington. E l'Occidente ha cercato di politicizzare la dichiarazione finale del vertice G20 con la formulazione di condanne nei confronti della Russia, ha infine denunciato il ministro degli Esteri russo in conferenza stampa.

Lo storico incontro tra Biden e Xi

Oltre tre ore di negoziati, nessun comunicato congiunto e dichiarazioni separate, eppure convergenti su molti punti, a cominciare dal rifiuto comune di una nuova guerra fredda. Joe Biden si presenta a Bali al cospetto di Xi Jinping forte dei risultati delle elezioni di metà mandato.

"L'America è tornata: l'avevo promesso e mantengo gli impegni", ha detto il presidente americano al termine dei colloqui. Il vertice sembra essere andato bene - forse meglio del previsto - e i due leader mostrano di aver voglia di lavorare per "rimettere in carreggiata" (parole dei cinesi) il rapporto fra le due superpotenze. Partendo con un'intesa di base sulla questione più spinosa del momento: la guerra in Ucraina.

"La Cina - ha detto Xi - è estremamente preoccupata per l'attuale situazione, dimostra che i conflitti non producono vincitori, che non vi sono soluzioni semplici a questioni complesse e che il confronto tra i principali Paesi deve essere evitato". I due leader hanno inoltre concordato che in Ucraina "non si devono usare le armi nucleari", ha riferito la Casa Bianca. Può apparire scontato ma considerate le minacce che piovono di sovente da Mosca ha invece un forte peso. Peraltro si troverebbe un riscontro pratico, dato che - stando a fonti diplomatiche occidentali - il comunicato finale del G20 è stato concordato, perlomeno a livello degli sherpa, e nel testo si bolla come "inaccettabile" l'uso dell'atomica.

Non solo. Nella bozza, dopo un lavoro febbrile, si usa esplicitamente la parola "guerra" (vietata in Russia, dove si parla di "operazione militare speciale") per definire il conflitto in corso in Ucraina e si "deplorano" gli effetti negativi sull'energia, sui prodotti alimentari e sull'inflazione. Mosca insomma appare sempre più isolata e non è un caso se una fonte cinese, al Financial Times ha confidato che "Putin non disse la verità a Xi sull'imminente inizio della guerra", lasciando Pechino in una situazione "difficile".

Poi certo, pensare che in un solo faccia a faccia si possano risolvere tutte le tensioni accumulate in questi anni è fantasia. Taiwan resta il nodo da sciogliere, si spera senza spade. Se l'obiettivo di Biden era far conoscere a Xi i suoi "paletti" per incardinare la relazione, il leader cinese ha risposto con la stessa moneta: "E' la prima linea rossa per noi e non deve essere superata". Di più. "La pace e l'indipendenza di Taiwan sono inconciliabili come l'acqua e il fuoco", ha messo in guardia Xi.

Il presidente americano ha ribadito che gli Usa si oppongono ad azioni "aggressive e coercitive" contro Taipei ma poi, in conferenza stampa, si è detto convinto che non ci siano segnali di una "imminente" aggressione di Pechino ai danni di Taiwan. L'obiettivo era parlarsi chiaro e in faccia - è il primo bilaterale da quando Biden è diventato presidente - ed essere schietti anche sui punti di disaccordo. Ma Xi, ha assicurato Biden, sarebbe disposto a "trovare dei compromessi" e le due amministrazioni hanno deciso di formare un "team di contatto" che lavori alla soluzione dei problemi.

Dopo il bilaterale, ad esempio, è stato concordato di riavviare i colloqui tra i due Paesi sul clima, dopo che Pechino li aveva congelati in seguito alla visita di Nancy Pelosi a Taiwan. L'inquilino della Casa Bianca ha detto chiaramente di non volere "una nuova Guerra Fredda" con la Cina e che la competizione (c'è, ci sarà e sarà "aspra") dovrà essere "gestita", per evitare che sfoci in uno "scontro". E sul punto Xi concorda. "I successi di Cina e Stati Uniti - ha affermato Xi - sono opportunità, non sfide, l'uno per l'altro: il mondo è abbastanza grande perché i due Paesi possano svilupparsi e prosperare insieme". Ecco, non proprio un patto per spartirsi il pianeta ma senz'altro un'offerta di reciproco interesse.

Ucraina, Xi a Macron: Cina pronta a "ruolo costruttivo"

La Cina sostiene la fine della guerra in Ucraina e i colloqui di pace, ed è pronta a «svolgere un ruolo costruttivo a modo suo» nella crisi ucraina. Lo ha dichiarato il presidente cinese, Xi Jinping, nel corso di un colloquio con il presidente francese, Emmanuel Macron, a margine del G20.
«La posizione della Cina è chiara e coerente e sostiene un cessate il fuoco, la fine della guerra e i colloqui di pace», ha detto Xi citato dall’emittente televisiva statale cinese Cctv. «La comunità internazionale dovrebbe creare le condizioni per questo», ha aggiunto, «e la Cina è pronta a svolgere un ruolo costruttivo a modo suo».

Promuovere sviluppo relazioni Cina-Francia-Ue

Il presidente cinese, Xi Jinping, ha sottolineato l’importanza per Cina e Francia di promuovere lo sviluppo «stabile e a lungo termine» delle relazioni bilaterali e di quelle tra Cina e Unione Europea, sottolineando che negli ultimi anni le relazioni tra Pechino e Parigi hanno «mantenuto uno slancio positivo» e ci sono stati «progressi positivi» nella cooperazione tra Cina e Francia. «Attualmente il mondo è entrato in un periodo di turbolenti cambiamenti», ha affermato Xi, citato dall’emittente televisiva statale China Central Television. «In quanto importanti forze nel modello di multipolarizzazione mondiale, Cina, Francia e Ue dovrebbero aderire allo spirito di indipendenza, apertura e cooperazione, promuovere lo sviluppo stabile e a lungo termine delle relazioni bilaterali sulla strada giusta, e iniettare stabilità ed energia positiva nel mondo», ha aggiunto il presidente cinese.

Sanchez chiede ritiro "immediato" Russia da Ucraina

Nel suo intervento al vertice G20, il primo ministro spagnolo Pedro Sànchez ha chiesto, alla presenza del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, il ritiro «immediato» della Russia dall’Ucraina e la fine della guerra. Sànchez ha dedicato gran parte del suo discorso alla situazione causata dall’invasione russa dell’Ucraina. Ha sottolineato che il G20 è direttamente interessato per la prima volta dalla guerra perchè uno dei suoi membri, la Russia, sta conducendo «una brutale e ingiustificata guerra di aggressione contro l’Ucraina».
Parole udite in sala dal ministro degli Esteri russo, incaricato di rappresentare il suo Paese al vertice in assenza del presidente Vladimir Putin. Secondo fonti spagnole, Sànchez ha chiesto a Putin di ritirarsi immediatamente dall’Ucraina e di fermare la guerra. Il Presidente del Governo ha fatto riferimento alle conseguenze economiche e sociali del conflitto e, alludendo alla crisi energetica, ha ritenuto che la guerra «non dovrebbe essere usata come pretesto» per non rispettare gli impegni contro il cambiamento climatico. Al contrario, ha insistito sulla necessità di ridurre urgentemente le emissioni e accelerare la transizione verde.

Appello del premier indiano Modi per la "pace in Ucraina"

La posizione di neutralità del leader nazionalista indù e lo stretto rapporto che ha mantenuto con la Russia, nonostante le pressioni internazionali, ha posto l’India in una posizione scivolosa. Sostenendo il principio dell’interesse nazionale, la nazione è stata una delle prime a mantenere e aumentare l’acquisto di petrolio russo. «Non dovremmo promuovere alcuna restrizione all’approvvigionamento energetico e la stabilità nel mercato dell’energia deve essere garantita», ha detto Modi ai suoi omologhi a Bali, sostenendo che «la sicurezza energetica dell’India è importante anche per la crescita globale».
L’India riceverà simbolicamente domani la presidenza del gruppo dalle mani del presidente indonesiano, Joko Widodo, per un nuovo mandato che inizierà ufficialmente il 1 dicembre all’insegna del tema «Una terra, una famiglia, un futuro».

Il leader asiatico ha anche chiesto di riconoscere che le organizzazioni internazionali nate per rispondere ai bisogni delle popolazioni vulnerabili, come le Nazioni Unite, «non sono riuscite» a risolvere pienamente questi problemi, e per questo «oggi il mondo ha maggiori aspettative del G20». «La rilevanza del nostro gruppo è diventata più significativa», ha detto.
Per fare questo, «dobbiamo trovare un modo per tornare sulla via del cessate il fuoco e della diplomazia in Ucraina», ha proseguito Modi, senza citare la Russia nel suo discorso, riferendosi al conflitto come «sviluppi in Ucraina».

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