«Non solo io e Fiorello, ricordo che anche Amadeus è siciliano. C’è una fortissima carica siciliana in questo Sanremo e questo palco parlerà siciliano molto spesso».
E Diletta Leotta, catanese e volto tv del calcio prima per Sky poi per Dazn, ce lo fa sentire, il siciliano, con un proverbio che le diceva Nonna Elena (in platea):
«La bellezza è un peso che col tempo ti può fare inciampare, se non lo sai portare».
Alle orecchie sfoggia due piccoli cornetti rossi: «Me li ha regalati mia sorella a Natale, li ho scelti come portafortuna. Sono felice di giocare con mister Amadeus e soprattutto con Rula, una donna fantastica che trasmette a tutti la sua energia, la sua straordinaria personalità», spiega Leotta.
«Le polemiche sulle donne? Penso siano una questione superata e sterile. Lasciatemi essere istituzionale e dire che è un onore per me calcare il palco del 70esimo Festival di Sanremo e far parte di questo ventaglio di dieci donne, tutte con caratteristiche e personalità molto diverse, che comporranno un mosaico dell’universo femminile».
Farà capolino anche il calcio? «Forse sì, e non solo grazie e me». La sala stampa prova a sollecitarla sulle critiche che le ha rivolto Paola Ferrari:
«Sugli attacchi, in generale, non mi soffermo mai, anzi nemmeno rispondo: ci vorrebbero giornate intere. Spero che questo festival possa essere un incitamento alla solidarietà femminile, è il mio auspicio».
Sei milioni di follower sui social, talvolta criticata perché troppo sexy:
«È la mia fisicità che mi rende così. La bellezza capita, non è un vantaggio». Lo ha ridetto sul palco, in un monologo centrato sulla nonna, sorridente in platea, e davanti a una coraggiosissima foto “invecchiata”.
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