
Non arretra di un millimetro. Anzi: rilancia. Il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina chiarisce - se ancora ci fosse dubbi di sorta - la propria posizione riguarda alla riprese delle lezioni. Non solo non si intravedono spiragli di ripensamenti sulla data del 7 gennaio, ma il cruccio maggiore riguarda l'impossibilità di non aver potuto riaprire gli istituti già a dicembre: «Posso confermare la volontà del governo di riaprire. Avremmo voluto farlo a dicembre, ma abbiamo rimandato su richiesta delle Regioni», sottolinea la Azzolina. Sia chiaro, per ciò che concerne le Superiori è previsto il ritorno a scuola degli studenti al 50%.
«Abbiamo collaborato», rincara la dose il ministro, «ma ora è arrivato il tempo di tornare in classe. La scuola è un servizio pubblico essenziale, non si può continuare a sacrificare i ragazzi né pensare che la didattica a distanza possa sostituire quella in presenza. Tutte le decisioni richiedono la prudenza che finora ci ha guidati. Continueremo a seguirla ed è chiaro però che se in questo momento sale la curva dei contagi non può essere colpa delle scuole superiori, visto che sono chiuse da due mesi. Possiamo dire che la scuola ha fatto la sua parte e se dovessero servire nuove misure di contenimento, ora bisognerebbe cercarle in altri settori». (AGI)
Persone:
3 Commenti
Fernando
04/01/2021 10:41
Complimenti al Ministro... mentre Regno Unito e Germania chiudono tutto perché la scuola viene considerata incubatrice del virus, perché all'esterno è impossibile controllare il comportamento dei ragazzi, da noi si fa l'opposto, e questo nonostante il virus si sia dimostrato decisamente più aggressivo nella fascia di età inferiore ai 20 anni. Fin quando saremo guidati da chi non è competente in materia, non avremo tante speranze di uscirne fuori rapidamente. E la Cina sorride dalle piazze ove hanno festeggiato, senza vaccini e solo con le mascherine, il capodanno...
Francesco
04/01/2021 12:40
Questa tizia è fuori dalla grazia divina... sta facendo una lotta ideologica che ci porterà a sbattere contro un muro con altre migliaia di morti e chiusura per mesi di attività economiche che annaspano. Bisognerebbe denunciarla per incapacità e procurata diffusione di epidemia. Come si fa a credere di tenere in aule piccole 30 alunni distanziati, per modo di dire, di un metro da bocca a bocca? Gli alunni dovrebbero essere paralizzati e privi di ogni movimento per 5 ore e garantire così la distanza di un metro da bocca a bocca. Chi controlla che i ragazzi non si assemblino prima e dopo l'orario scolastico? Si va per tentativi senza alcuna strategia e piano di sicurezza. Poveri noi in mano ad incapaci il cui motto è "uno vale uno". Peccato che loro valgono zero e ci porteranno al disastro
Francesco
04/01/2021 13:00
Il volersi incaponire, per mero e meschino calcolo politico, sulla riapertura a breve degli istituti, laddove autorevoli esperti segnalano l’enorme rischio che si corre e dove le stesse Regioni manifestano sostanziali perplessità è significativo dell’incapacità, ormai manifesta, di questo esecutivo di valutare le migliori prospettive per il Paese. Se a ciò si aggiunge che per il personale scolastico, docenti e ATA, l’eventuale possibilità di vaccinazione è prevista a ridosso dei mesi estivi, allora abbiamo chiaro quale sia l’idea di scuola e di sicurezza di questo Governo”.