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Fuga dall'Afghanistan: in 85 arrivati da Kabul a Fiumicino. Il console Claudi: "Una tragedia"

Le parole del ministro Guerini che illustra il criterio di accoglienza. La preoccupazione della Federazione italiana degli Ordini della professione di ostetrica

"L'impegno è massimo da parte della Difesa per evacuare chi ha collaborato con l’Italia". Queste le parole del ministro della Difesa Lorenzo Guerini sul trasporto umanitario in corso dall’Afghanistan per portare in Italia gli ex collaboratori afghani e loro familiari. Il primo volo con 85 persone, tra ex collaboratori afghani e loro familiari, atterrerà nella giornata di oggi presso l’aeroporto di Fiumicino. Il personale a bordo è stato imbarcato all’aeroporto di Kabul su un C130J dell’Aeronautica Militare che era decollato dal Kuwait. Dopo uno scalo tecnico, l’aeroplano giungerà di nuovo in Kuwait, dove i passeggeri saranno trasferiti sul KC 767 per essere trasportati in Italia. Nella giornata di oggi altri due C130J decolleranno dal Kuwait per imbarcare circa altre 150 persone a Kabul, che saranno trasportate in Italia con un KC767. "Il nostro impegno è lavorare col massimo sforzo per completare il piano di evacuazione dei collaboratori afghani, degli attivisti e di chi è esposto al pericolo", ha dichiarato il ministro.

Preoccupazione per donne e bambini

«In queste ore lasciano totalmente sgomenti le immagini che provengono dall’Afghanistan dove la popolazione civile tenta, con qualsiasi mezzo, una disperata fuga dal proprio Paese ormai in mano ai talebani» e sono in particolare le donne e i bambini che rischiano - come troppo spesso accade in situazioni simili - di essere le principali vittime di possibili violenze e ritorsioni per una libertà già violata, che un regime totalitarista distruggerà in un attimo spazzando via le poche conquiste ottenute, facendo sprofondare nuovamente i più deboli in un abisso di paure e soprusi». Lo dice in una nota il Comitato centrale FNOPO, la Federazione italiana degli Ordini della Professione di Ostetrica/o. Alle donne, ai bambini, «alla popolazione civile, e alle colleghe afghane, va il nostro pensiero e a loro ci stringiamo con la speranza e la richiesta affinché la diplomazia e la politica internazionale lavorino strenuamente a sostegno delle autorità locali affinché in Afganistan vengano garantiti i diritti umani e si possa tornare a vivere senza paura, dove tutti i professionisti sanitari possano operare in situazioni di pace e non di guerra», conclude la nota.

L'accoglienza della Gran Bretagna

Nei prossimi anni il Regno Unito accoglierà fino a 20mila cittadini afghani: lo ha reso noto il governo britannico. Nel primo anno, riferisce il sito della Bbc, potranno usufruire di questa possibilità circa 5.000 rifugiati fra donne, bambine e membri di minoranze religiose che sono più a rischio con i talebani al potere. Il ministro dell’Interno britannico, Priti Patel, ha anche esortato altri Paesi a fare altrettanto. Intanto, ha sottolineato in una intervista a Sky News, «stiamo evacuando dall’Afghanistan quasi 1.000 persone al giorno. Si tratta di uno sforzo enorme e non possiamo fare tutto noi da soli».

Console italiano, Claudi: "Una grande tragedia"

«Abbiamo purtroppo dovuto assistere a scene drammatiche» ma «siamo riusciti in condizioni di assoluta emergenza a riportare a casa i nostri connazionali e alcuni dei nostri collaboratori afghani che in questi anni ci hanno consentito di operare in un contesto difficile. In Afghanistan stiamo assistendo a una grande tragedia umanitaria e tutti stiamo dando il massimo mettendoci tutto il cuore e la professionalità di cui siamo capaci». Lo ha detto all’Ansa, Tommaso Claudi, console italiano rimasto a Kabul per mantenere un collegamento operativo con la Farnesina e gestire tutte le operazioni di rientro.
«Grazie al nuovo metodo stabilito, ossia una cogestione con il personale militare Usa di uno dei gate di ingresso, e grazie all’eccezionale lavoro dei Carabinieri dell’Ambasciata e dei paracadutisti della Folgore arrivati ieri, siamo riusciti - ha annunciato il console - a far entrare in aeroporto la fondazione Veronesi al completo, Zahra Ahmadi con i familiari, una parte del personale interinale dell’ambasciata e un consistente numero di ex collaboratori della Difesa in Afghanistan».

Ancora caos all'aeroporto: 17 feriti

Almeno 17 persone sono rimaste ferite oggi nella calca all’aeroporto di Kabul, dove da giorni migliaia di afgani si affollano nella speranza di lasciare il Paese: lo ha reso noto un funzionario della sicurezza della Nato, secondo quanto riporta Sky News. «La situazione verso l’accesso all’aeroporto di Kabul è estremamente caotica», ha detto un portavoce del ministero degli Esteri tedesco, in conferenza stampa a Berlino, rispondendo a una domanda. «È possibile che non si riesca ad entrare all’aeroporto proprio perché la situazione è molto caotica», ha aggiunto descrivendo le difficoltà dei tedeschi sul posto.

Atterrato il volo militare da Kabul

È atterrato il volo dell’Aeronautica Militare con a bordo 85 passeggeri, tra cui alcuni italiani, numerosi ex collaboratori afghani e i loro familiari, personale della Delegazione dell’Unione europea e Nato, evacuati da Kabul. Prima di lasciare l’aeroporto, tutti saranno sottoposti a tampone anti Covid, così come accaduto lo scorso lunedì in occasione dell’arrivo del primo volo dall’Afghanistan. Sono 1.500 i militari italiani impegnati nell’operazione di evacuazione dei collaboratori afghani da Kabul. Lo ha detto il colonnello Diego Antonio Giarrizzo del Comando operativo di vertice interforze, a Fiumicino in attesa del secondo volo dalla capitale afghana che atterrerà a breve. «Vogliamo - ha spiegato - portarli via il prima possibile. Nell’aeroporto di Kabul ci sono resse all’esterno dei cancelli presidiati dai militari Usa, inglesi, e turchi, ma all’interno la situazione è totalmente sicura»

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