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Polemiche sui risultati di Sanremo, Ultimo: io premiato dal televoto. Salvini: "Mahmood... mah"

Ultimo

"La gente è la mia vittoria. Da casa eravamo il quadruplo rispetto agli altri. Dalla parte vostra per sempre. Ci vediamo al tour e allo Stadio Olimpico". Ultimo, arrivato secondo al festival di Sanremo con la la sua "I tuoi particolari" dà fuoco alla polemica con un tweet nella notte mettendo in evidenza che il televoto lo aveva ampiamente premiato rispetto al vincitore finale che poi è stato Mahmood premiato principalmente dalla giuria.

«Sai perché non mi va bene? Perché voi giornalisti avete questa settimana per sentirvi importanti. E rompete il cazzo». Subito dopo la fine del Festival Ultimo, deluso per la mancata vittoria, attacca duramente i giornalisti nella conferenza stampa post-finale.  «Io non ho mai avuto la pretesa di venire qui e vincere, a differenza di quello che avete detto voi: tirandomela. Io mi sono grattato, ma non è servita a niente. La mia vittoria e quella di tanti altri artisti è sicuramente dopo il festival. La mia vittoria sono i live, la gente che mi vuole, che si riconosce in quello che scrivo. C'avete sempre qualcosa da dire, ma non provo rancore».

Ma le polemiche erano state innescate in precedenza che dal vicepremier Matteo Salvini, sempre su Twitter: «#Mahmood............... mah............ La canzone italiana più bella?!? Io avrei scelto #Ultimo, voi che dite??». Matteo Salvini tifava per lui per la vittoria al Festival di Sanremo. «Le canzoni che scrivo non sono più mie. Se piacciono a Salvini, a un dentista, a un muratore, non mi cambia nulla», ha commentato Ultimo.

«Se il festival vuole davvero essere una manifestazione popolare, potrebbe essere giudicato solo dal televoto». Lo ha affermato Claudio Baglioni, dopo le polemiche che si sono scatenate sul web per le preferenze del televoto ribaltate dai voti delle giurie tecniche. «O il risultato finale viene deciso da giurie ristrette di addetti ai lavori, certificati come tali, o questa mescolanza con il televoto rischia di essere discutibile - ha aggiunto il direttore artistico -. Si crea la situazione per cui pochi pensano in un mondo, altri in un altro, ma si bilanciano. E’ lo specchio della società».

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